Ho vissuto la mia via in gabbia. Poi, mamma, finalmente sei arrivata tu
Così un cane salvato dal canile ti ringrazierà per tutta la vita
Vivono la loro vita in gabbia, raccolti dalla strada e rassegnati da quel destino che ormai sembra segnato. Poi ecco che la vita di un cane salvato dal canile si trasforma e diventa meravigliosa.
Storia del cane salvato dal canile
Il legame che ci lega ai nostri amici a quattro zampe è qualcosa che non si può spiegare. Ma se potessimo dare voce a quel cane salvato dal canile, siamo certi che il suo racconto farebbe commuovere chiunque.
Loro che non hanno nessuna colpa, se non quella di amare troppo. Perché gli i cani sono fatti così, si concedono totalmente e incondizionatamente ai loro genitori umani. Non siamo solo i loro salvatori, ma un punto di riferimento nel mondo.
Il cane salvato dal canile e quell’amore eterno
Così, ogni volta che ci ritroviamo da un cane salvato dal canile, sappiamo bene che la nostra vita cambierà totalmente. E non solo perché ci ritroveremo a svegliarci di notte per portarlo a fare i bisogni o perché diremmo addio al nostro divano preferito quando lui se ne impossesserà. Ma perché dovremmo prepararci a ricevere l’amore più puro e incondizionato del mondo, quello di un cane.
Una storia d’amore alla quale non eravamo abituate, perché nessun libro, romanzo o favola è stata in grado nei secoli di spiegare quel legame eterno e incredibile che possiamo provare con i nostri cuccioli a quattro zampe.
Così, mamma mi ha salvato
Non li abbiamo messi al mondo, né condividiamo lo stesso DNA, eppure siamo responsabili di quegli esseri viventi alla stregua di un genitore. Siamo noi ad occuparci di quel cane salvato dal canile, ora ancora di più.
Lo abbiamo salvato da un destino segnato, da una vita in trappola fatta di elemosina di coccole e carezze. E ora invece, siamo noi a ritrovarci in una trappola, la più bella, quello di un amore destinato a non finire. Quella di serate trascorse sul divano a rimpicciolirci, per fare entrare anche il cane, quella di abbai che ci chiamano quando le nostre attenzione sono rivolte verso altro, quella che dice “grazie mamma che mi hai salvato”.