Il nuovo rottame della clinica Duemari ha già fatto breccia nei nostri cuori

Loro li conosciamo già: sono gli angeli con le sembianze di veterinari che lavorano nella Clinica Duemari di Oristano. Tra loro, la dottoressa Monica Pais che noi tutti ricordiamo bene: è quella che ha salvato e adottato Palla, la cagnolina trovata che vagava nelle campagne con un laccio di nylon al collo…

La Clinica è famosa perché non si tira mai indietro: non importa quanto sia difficile un caso o quanto impossibile una guarigione, loro non mollano. E sfornano rottami guariti come se non ci fosse un domani… Vi abbiamo raccontato molte storie a lieto fine ma anche alcune strazianti che sono finite male… Stavolta vi vogliamo parlare di un piccolo “rottamino” che stava già probabilmente, con un piede nell’aldilà e che qualcuno ha trovato e portato nella clinica. Non ha ancora un nome ma siamo sicuri che presto la dottoressa con il suo cuore d’oro gli troverà uno adatto a lui. Che dire di lui? Immaginate di venire al mondo nel corpo di un gattino in un posto dove la vita non è molto facile per gli animali: Sardegna. E poi immaginate di essere nero, colore che per i gatti suona spesso come una condanna. Si dice che i gatti neri portino sfiga? Oh sì, sicuramente la portano ma a loro stessi… perché questi poveri animali, colpevoli solo di avere il colore sbagliato addosso, spesso fanno una brutta fine. Nessuno li vuole e, peggio ancora, vengono scacciati senza pietà se non addirittura ammazzati.

Ebbene, riuscite ad immaginare tutto ciò? Allora vi chiediamo un’altro sforzo… immaginate di avere un ascesso sul muso… e anche la sfortuna dalla vostra parte.

E poi che quest’ascesso si apre… e si infetta… e le mosche arrivano e depongono le loro uova nella ferita… Poi la comparsa dei bigattini che si nutrono della vostra carne marcia… La gente vi scaccerebbe schifata dall’odore nauseabondo che emanate, lasciandovi morire di sete e di fame. Come vi sentireste?

Ecco, questo è esattamente quello che è accaduto a questo piccolo gomitolo di pelo nero. Fortunatamente per lui, una buona stella l’ha messo sulla strada di una persona con un cuore d’oro che si è accorta di lui, non si sa come… e che si è infilata in una siepe piena di spine e, senza provare schifo vedendo un gatto nero con la faccia mangiata dai bigattini, l’ha raccolto e portato in Clinica.

Il resto della storia non possiamo raccontarvela perché la sta scrivendo, proprio in questo momento, il personale della clinica Duemari di Oristano… Il gattino, per adesso, è stato anestetizzato e le sue ferite sono state ripulite. Al risveglio il piccolo ha iniziato a fare le fusa… e ha voluto mangiare… lasciando senza parole anche i medici.

Che dire? Vogliamo incrociare tutti le dita per lui? E dire un grazie alla dottoressa e ai suoi collegi… così come alla persona che non si è girata dall’altra parte!