Il salvataggio del povero Blossom

"Era 5 passi dalla sua porta e non si è nemmeno preoccupato di dargli da mangiare. Meglio chiuso lì dentro per lui.. ma..."

Il protagonista di questa storia è un cane che è stato salvato da una terribile situazione di abbandono, in una casa della Contea di Scioto, da alcuni volontari di un’associazione chiamata Sierra Haven. Blossom, questo il nome dell’animale, era tenuto in una gabbia all’aperto, in mezzo al fango. Il suo proprietario lo aveva rinchiuso, senza dargli la possibilità di uscire.

I  volontari ci hanno impiegato diversi minuti, per cercare di tirarlo fuori da lì. Una volta riusciti nell’intento, lo hanno portato dal veterinario, dove attraverso i raggi-x, hanno scoperto che Blossom aveva ingerito delle pietre, degli involucri e altri oggetti estranei, poiché stava morendo di fame.

“La gabbia era a 5 passi dalla sua porta e non si era degnato nemmeno di dargli da mangiare”, ha raccontato uno dei ragazzi.

Blossom pesava circa 38 kg, quando un cane come lui, alla sua età, avrebbe dovuto pesarne circa 60.

Oggi questo povero cane si trova ancora nella clinica veterinaria, dove un gruppo di esperti lo segue ogni giorno e gli permette di riprendere in mano la sua vita.

Quando avrà terminato la sua riabilitazione e avrà ripreso peso, Blossom troverà una casa vera. I volontari se ne occuperanno personalmente.

Purtroppo di gente come il proprietario di Blossom, ce n’è tanta. Comprano o adottano cani e poi si stancano di loro, li gettano per la strada o li rinchiudono in recinti, come in questo caso, non preoccupandosi più nemmeno di dargli da mangiare. Non sempre i volontari vengono a conoscenza di queste situazioni, molto spesso non vengono denunciate e questi poveri cani sono condannati a morire.

Siamo felici però, che in molti casi ci sono questi ragazzi che ogni giorno dedicano la loro vita a salvare delle povere vittime come Blossom e a ridare loro una seconda possibilità di vita.

A questi ragazzi va un grazie speciale, perché se non fosse stato per loro, Blossom non avrebbe conosciuto la bontà umana e sarebbe morto in quella gabbia, in modo lento e atroce.