La polizia dà da mangiare ai cani durante la quarantena
Durante la quarantena forzata da Coronavirus, gli agenti di polizia si occupano di dare da mangiare ai cani in difficoltà e bisognosi
Durante questo periodo di quarantena forzata da Coronavirus, per fortuna c’è qualcuno che pensa a chi ha bisogno. Non solo e persone in difficoltà, ma anche i poveri animali senza una casa e senza una famiglia, che da soli morirebbero di fame. Per fortuna in molti paesi del mondo volontari e agenti di polizia continuano a dar loro da mangiare.
Gli agenti di polizia di Melgar Tolima, Antioquia e Bogotà hanno deciso di avviare una campagna per proteggere e aiutare gli animali che non hanno una casa e continuano a vagare per le strade, senza che però nessuno si prenda cura di loro, dal momento che siamo obbligati praticamente in tutto il mondo a restare a casa.
Gli agenti hanno allestito una mensa per i randagi e per i cani abbandonati dai loro proprietari.
Alcune persone hanno deciso di dare una mano e insieme agli agenti di polizia stanno aiutando i poveri cuccioli senzatetto con cibo, acqua e un po’ di coccole che non guastano mai.
Alcune persone di buon cuore si sono sempre presi cura di loro, ma con le misure di confinamento dell’emergenza Covid-19 non potevano continuare il loro lavoro.
E questo accade in tutto il paese e anche nel resto del mondo.
La polizia chiede ai cittadini di non abbandonare i loro animali domestici per paura del Coronavirus, perché non possono assolutamente trasmettere l’infezione.
E ringraziano tutte le persone di buon cuore che si ricordano dei pelosi in questi momenti di difficoltà.
Alcuni cani randagi sono già stati portati nei vari rifugi della capitale colombiana, così da essere aiutati più facilmente.
Queste povere creature non devono soffrire la fame, devono poter essere curate in caso di necessità e devono poter contare sull’aiuto di tutta la comunità.
E per favore, non abbandonate gli animali: loro non hanno colpe, sono innocui e anzi sono un toccasana in questo momento di difficoltà globale.