La storia del cammello selvaggio in Australia

Ci sono centinaia di migliaia di cammelli che vagano nell'entroterra australiano. Ma come mai un animale sinonimo di Medio Oriente è finito qui in tali numeri?

Come mai un animale sinonimo di Medio Oriente è finito qui e si presenta in questa quantità di numeri enorme? Perché del resto se pensiamo ai cammelli è inevitabile pensare all’Africa, eppure nell’entroterra australiano ne vivono a migliaia.

I cammelli in Australia, la storia

Tantissimi viaggiatori hanno raccontato di essere rimasti estremamente confusi alla vista di un cammello, nessuno si aspetterebbe del resto di trovarlo qui, in Australia. Eppure l’entroterra conserva un numero straordinario di questi animali selvatici, secondo i dati del governo il numero attuale di cammelli in Australia si aggira sul milione. Ma come ci sono arrivati fin qui?

Per capire questo, ci aiuta la storia. Quando nel 1700 parti della costa australiana furono occupate dagli inglesi, l’esplorazione di questo vasto territorio era necessario. Così le spedizioni interne iniziarono a svolgersi con regolarità e coprire distanze così estreme diventò davvero impegnativo. Così tra tra il 1870 e il 1920, ben 20.000 cammelli furono importati in Australia dalla penisola arabica, dall’India e dall’Afghanistan, insieme ad almeno 2.000 gestori, o cammellieri, dalle stesse regioni. Gli animali erano principalmente dromedari: ungulati di mezza tonnellata con una sola gobba. Erano perfettamente adatti al clima degli interni australiani: potevano passare settimane senza acqua e avevano la resistenza e la forza per trasportare i loro carichi e cavalieri attraverso quelli che erano spesso paesaggi altamente esposti e ferocemente caldi.

I cammelli in Australia oggi

Con lo sviluppo delle industrie e della tecnologia, inevitabilmente si arrivò alla consapevolezza che i cammelli potevano essere sostituiti da qualcosa di più veloce e pratico. La popolazione di cammelli selvatici è diventata un fastidio, scatenando il caos nelle comunità dell’entroterra e nelle terre da pascolo della fauna selvatica nativa.

La soluzione più estrema, che avvenne nel 2013 è stata quella di abbattere i cammelli con armi da fuoco, una scelta questa che ha attirato moltissime critiche al punto tale che gli abitanti della zona hanno scelto di convivere con questi animali e trarre da loro dei benefici. Ne è un esempio la fattoria biologica Summer Land Camel che produce latte di cammello e altri prodotti caseari a base di latte di cammello.