La storia di Capone, il cane che nessuno sceglieva
Sono stati adottati tutti tranne lui. Il resto è storia.... perché gli angeli esistono!
Il protagonista di questa storia è un dolcissimo pit bull anziano, di nome Capone, che ha passato la maggior parte della sua vita, chiuso dentro un box di un canile. Con il passare dei giorni e poi dei mesi, capone ha visto tutti i suoi amici a quattro zampe andare via, insieme alle famiglie che li avevano adottati, mentre lui continuava a rimanere lì.
Capone sognava che quel giorno felice sarebbe arrivato anche per lui ma i box continuavano a svuotarsi e nessuno gli rivolgeva mai uno sguardo.
Alla fine il povero cane è rimasto l’unico all’interno dell’intero canile:
“Per un po’ di tempo Capone è stato l’unico cane che avevamo”, ha raccontato Carly Quinn, la direttrice della struttura.
“Tutti i box erano vuoti tranne quello di Capone ma lui era dolce, tranquillo e gentile. Dopo poco tempo che Capone è arrivato al rifugio, è stato adottato da una famiglia ma poi è stato riportato dopo diversi mesi. Quelle persone continuavano a ripetere che non andava d’accordo con l’altro cane di famiglia e che quindi non lo volevano più adottare.
Da quel momento la strada per Capone è stata soltanto in salita. Era depresso e non mangiava più. convincerlo a mangiare è stato molto difficile per con noi. Giorno dopo giorno siamo riusciti a farlo riprendere. Capone però non era più lo stesso, aveva il cuore spezzato. Quando una persona veniva qui per adottare un cane e lo guardava, era come se percepisse la sua tristezza, che sommata alla sua età, non lo rendeva un cane adottabile.
Quando abbiamo capito che la situazione era diventata troppo tragica, abbiamo deciso di fare un tentativo con i social network, visto che oggi sono molto importanti nella vita delle persone. Abbiamo pubblicato una foto di Capone e l’abbiamo accompagnata con un post, nel quale abbiamo raccontato la sua storia.
Il fatto che fosse rimasto l’unico all’interno del canile, ha colpito il cuore di tante brave persone e il messaggio che ci ha colpito di più, è stato quello di una coppia che che poi si è recata fino a qui, per conoscere di persona Capone.
Si erano innamorati delle sue foto e non riuscivano a smettere di pensare alla tua storia. Noi avevamo un po’ d’ansia, poiché visto la sua esperienza, Capone era diventato un cane molto esigente. Invece, ci siamo subito ricreduti quando quelle persone hanno varcato la soglia della porta. Capone ha guardato John e Ashlee, è rimasto a fissarli per qualche minuto, poi è andato verso di loro e gli ha permesso di accarezzarlo.
Quello stesso giorno Capone ha lasciato da nostra struttura e non è più tornato. Oggi vive con queste persone meravigliose ed ha la vita che ha sempre meritato!”