La storia di Cholita, libera dopo 20 anni di prigionia

Molti di voi conoscono già l’animale che oggi vogliamo presentarvi qui, tra queste righe. Altri non la conoscono poiché la sua storia non è accaduta nel nostro paese ma ha fatto il giro del mondo. Stiamo parlando di Cholita, l’anziana orsa salvata dopo 20 anni di reclusione e sofferenza. E’ stata tenuta prigioniera da un circo degli Stati Uniti. Non solo, la tenevano in condizioni deplorevoli, invivibili. Ogni giorno veniva sottoposta agli abusi dell’uomo e a torture per “insegnarle” a non reagire ai visitatori.

Le hanno strappato via i denti e gli artigli, in modo che non avesse nessun arma di difesa contro la loro crudeltà. Il tempo, lo stress e il dolore hanno fatto cadere dal suo corpo tutto il pelo. Era irriconoscibile, tutto sembrava meno che un orso. Dopo venti anni di sofferenza, è arrivata una segnalazione all’Animal Defenders Internazionale e i volontari si sono precipitati in suo soccorso. L’hanno trovata rinchiusa in una gabbia così piccola che non le permetteva nemmeno di girarsi su se stessa.

Quando la sua storia è stata raccontata al mondo, nessuno poteva credere che si trattasse davvero di un orso. E invece è proprio quello che è Cholita, precisamente un orso dagli occhiali o orso andino, una specie in via d’estinzione. E’ stata portata al rifugio e sottoposta alle cure necessarie, ha trascorso mesi attaccata ad una macchina per l’ossigeno e nutrita in via endovena.

Dopo la riabilitazione, ha conosciuto la vita da orso… le hanno recintato una zona della foresta, per continuare comunque a tenerla sotto controllo, era anziana e non più abituata a quella vita. Oggi ha uno spazio immenso e verde a sua disposizione e qualche ciuffo di pelo è ricomparso sul suo corpo. Può interagire con la sua stessa specie, dopo 20 anni ha conosciuto il paradiso. Guardate il video:

[ntv id=”N7AQrY_23″ width=”100%” align=””]

Sappiamo che è molto anziana e probabilmente non le resta molto ma noi le vogliamo augurare una lunga vita felice e ringraziare coloro che l’hanno salvata.

Finalmente la sua vita è degna di essere vissuta