La terra della tomba si muove
Seppellisce il cane morto
Questa storia è talmente assurda che dobbiamo raccontarla dalla fine. E’ una domenica mattina, n uomo di mezza età passeggia per i boschi, cerca funghi in realtà, con sé ha il suo amico fedele, Rubino, un meticcio di una certa età. Il cane non si muove mai dai suoi piedi ma quella mattina cambia strada, naso in bassa e arriva ad un mucchio di terra
La terra fa come bolle, si muove, il cane scava scava fino a far intravedere una zampa, poi la coda, poi la testa. L’uomo continua con le mani, lo scopre tutto, è un cane in preda a convulsioni, forse da soffocamento. C’è da dire che non si scompone molto, riesce anche a praticare un primo soccorso, scappa dal suo veterinario, il suo cane lo segue con la lingua di fuori tanto corre veloce.
Il medico inizialmente lo sistema con esami e cura, poi chiama e guardie del rifugio. Arrivano e controllano il cane, ha il microchip, si chiama Gogò, perché Gogò era sotto un cumulo di terra vivo? Intanto il veterinario comunica l’esito degli esami:avvelenamento. Iniziano a cercare tramite il numero di chip, si arriva ad un numero di telefono, chiamano la signora e fanno la fatidica domanda:”Lei è la proprietaria di un cane di nome Gogò?”
La signora scoppia in lacrime, singhiozza tanto da non riuscire a parlare così i ragazzi vanno da lei e quando aprono la porta si ritrovano davanti una donna sfinita dalle lacrime.
Gogò era il suo amatissimo cane , lasciato dal figlio per andare a studiare fuori, un giorno era sparito nel nulla, vane le ricerche, vane per quattro lunghi anni. Gogò era stato rubato, il resto non si sa.
Oggi i due si sono rincontrati e vivono intensamente ogni minuto, ma questa storia deve farvi capire l’importanza del chip, nei canili italiani la maggior parte dei cani è padronale ma non chippati vengono rinchiusi a vita. Registrarli è un atto d’amore! Buona vita Gogò