Le scatole chiuse
Era arrivata una telefonata, non li potevamo trovare per caso, erano messi così ben nascosti che non si poteva dalla strada. Eravano in due, abbiamo guardato con attenzione, sapevamo solo che si sentivano dei lamenti ma noi, più che sentire abbiamo visto. Dalla fessura si intravedeva un occhio, ho capito che conteneva un
cane, mi sono girata per dirlo alla mia amica e per poco non cadevo, lei era pietrificata. Aveva aperto l’altra scatola e aveva le mani piene, piene di cuccioli. Chi l’aveva abbandonata aveva avuto cura di lasciare anche i suoi figli. La mammina era sconvolta si rifiutava di interagire e ringhiava, le ragazze hanno dovuto legarle il muso per evitare di essere morse. I piccolini erano cinque, in realtà tutti belli e in salute, la peggio era proprio la povera madre sconvolta e impaurita. Tutti in auto e portati al rifugio sono stati visitati e rifocillati, poi una volta fatto tutto sono stati messi in adozione. La cosa sorprendente è stata a telefonata arrivata la sera del ritrovamento alle volontarie, un uomo chiedeva se avessero trovato il perché di quei lamenti. Loro hanno capito che l’uomo era l’artefice del fattaccio, così, dopo una ramanzina sul perchè avesse fatto nascere altri cuccioli, si sono un pochino ridimensionate. Hanno raccontato di averli tutti puliti sfamati e messi al caldo, che stavano bene e sicuramente sarebbero andati a casa. Hanno dovuto apprezzare il fatto che l’uomo abbia messo tutti in sicurezza e che si sia accertato del ritrovamento, forse non era cattivo o malvagio era solo in forte difficoltà, a confronto di chi li uccide nelle buste o li getta nei fiumi insomma…
purtroppo si è arrivati anche a dover apprezzare questo
solo anime indifese
solo poveri amori senza colpa