Lecce, Diana ha perso la vita per colpa dei botti di Capodanno

RABBIA A LECCE, il cuore di Diana non ha retto la paura dei botti 😔💔 ecco le parole della sua famiglia

La vicenda ha lasciato tanta tristezza nel cuore degli italiani, ma anche tanta rabbia. Diana era stata adottata da poco ha una famiglia amorevole, era una femmina cucciola di pastore maremmano, che la scorsa notte di Capodanno, ha perso la vita a causa dei fuochi d’artificio. È accaduto a Lecce, un comune dove era stato emesso il divieto di sparare i botti, così come è accaduto in molti altri comuni del paese.

Come ogni anno, questo divieto è stato ignorato e la gente ha festeggiato la mezzanotte e l’arrivo dell’anno 2020, sparando i botti.

Purtroppo Diana è morta davanti alla sua famiglia, a causa di un arresto cardiaco. La paura per le esplosioni è stata troppa e il suo cuore non ha retto.

Nonostante i suoi padroni abbiano provato ad intervenire per salvarla, non c’è stato nulla da fare.

Dopo la vicenda, la famiglia ha diffuso la notizia della morte di Diana sui social network, non solo per esprimere la rabbia, ma anche per fare in modo che possa servire di lezione per coloro che ogni anno si divertono con i fuochi d’artificio.

“La morte di Diana serva a qualcosa. Adesso basta. Questa incivile strage deve finire. Non danneggia soltanto gli animali, ma anche le persone, i neonati, i malati con patologie neurologiche, che non riesco a capire quello che sta accadendo intorno a loro”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Giuseppe Albanese, il presidente dell’associazione per la tutela degli animali. Ciò che ha dichiarato è la realtà.. negli ultimi anni, in diversi comuni d’Italia, vengono emesse delle ordinanze contro i botti di Capodanno, ma poi non viene preso nessun provvedimento e le persone continuano a non dare peso a questi divieti.

“Gli animali hanno il diritto di non morire a causa dei botti di Capodanno. Vietare non basta, occorrono seri controlli e sanzioni”.

Ogni anno, come Diana, sono diversi gli animali che perdono la vita nella notte del 31 dicembre.