Lucifero, il gatto salvato dai social
Ecco a voi Lucifero, il gatto che è stato salvato grazie ai social network: la sua storia è semplicemente... dovete leggerla!
Il mondo dei social ha salvato un gattino di nome Lucifero. Questa storia è accaduta a Roma, al Tintoretto. Tre amici stanno facendo una passeggiata in una notte di agosto quando, all’improvviso, vengono pedinati da un gattino piccolo.
Uscito da un cespuglio, il piccolo sembrava essersi allontanato dalla madre e aver perso il senso dell’orientamento. Il micino vagabondava in via Ballarin, rischiando di essere messo sotto dalle macchine.
I tre amici improvvisano una ricerca: magari la madre o il proprietario sono lì da qualche parte. Cominciano così a frugare nel parco, ma niente da fare: nessuna traccia della madre o dei fratellini. Possibile che si fosse allontanato così tanto? Oppure era stato abbandonato?
Cosa fare a questo punto? Seguire la procedura e avvisare il canile di riferimento di zona? Metterlo in sicurezza e portarlo a casa? Provare a condividere la foto su Facebook? Mentre decidono di rivolgersi al canile, decidono però di pubblicare una foto del gattino su Facebook, spiegando la storia del ritrovamento e facendo un appello per l’adozione.
E dopo soli dieci minuti, arriva la prima richiesta: Giuliana si dichiara disposta ad adottare il gattino, per far compagnia al figlio piccolo. Ma Giuliana non è stata l’unica: decine i messaggi privati arrivati, tutti di persone che volevano adottare il bel gattino tigrato rosso. Adesso il micino, chiamato Lucifer, si trova felicemente a casa di Giuliana. Ancora una volta i social network hanno compiuto una buona azione.
Ma attenzione: se si trova invece un cane, la procedura da seguire è diversa. Bisogna avvisare i Servizi Veterinari dell’Asl, i quali inviano il tecnico a recuperare il cane (bisogna metterlo in sicurezza) e lo portano in canile dove verrà letto il numero di microchip per contattare il proprietario. Questo perché i cani, essendo per leggi dotati di microchip, non possono essere portati a casa e restituiti tramiti appelli social: si rischia l’accusa di appropriazione indebita da parte dell’eventuale proprietario che notasse una procedura simile. Con i cani bisogna sempre passare tramite Asl e canile. In teoria sarebbe bene farlo anche con i gatti: molti proprietari, infatti, microchippano il loro gatto e in questo caso bisogna restituirlo al legittimo proprietario seguendo ciò che la normativa prevede.