Malattia da graffio del gatto diagnosticata erroneamente come schizofrenia

A un ragazzo era stata diagnosticata una schizofrenia tipica dell'adolescenza. Ma lui soffriva di un'infezione al sangue, la malattia da graffio di gatto.

Il Journal of Central Nervous System Diseases il 18 marzo 2019 ha pubblicato una relazione su uno strano caso, che ha per protagonista un ragazzo di 14 anni del Midwest, che nell’ottobre del 2015 si è presentato dai medici perché cominciava a soffrire di strani sintomi. Depressione profonda, sbalzi d’umore, allucinazioni, aggressività, istinti omicidi. Per paura di far loro del male, il ragazzo ebbe anche degli istinti suicidi.

malattia da graffio del gatto

La diagnosi fu schizofrenia. Il ragazzo era stato curato senza segnali di miglioramento. Quando nel 2017 un medico iniziò a indagare sulla sua malattia, scoprì che in realtà soffriva di un’infezione batterica del sangue. Probabilmente trasmessa dal graffio di un gatto. La sua famiglia era solita accogliere animali randagi, quindi una causa più che plausibile.

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Il giovane aveva famigliarità per depressione, abuso di alcol, ADHD e altri disturbi. Al liceo i primi sintomi della depressione. Il trattamento per farmaci antidepressivi non ha funzionato. Il ragazzo era brillante, ma vittima di bullismo e venne trasferito in un’altra scuola. Il giovane ha subito quattro ricoveri, sedute di terapia attiva, combinazioni di farmaci antidepressivi e immunosoppressori, gravi traumi emotivi.

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Il referto dei medici lo descriveva come un paziente “dai sintomi psichiatrici tra i quali confusione, depressione, agitazione”. Il ragazzo si definiva come malvagio, dannato figlio del diavolo. E voleva uccidersi perché aveva paura di far del male a chi voleva bene con i suoi pensieri omicidi. Inizialmente è stato ricoverato per una settimana in ospedale, la sua depressione è stata trattata e dopo le dimissioni ha smesso di avere questi pensieri.

Il ragazzo ha dovuto poi abbandonare la scuola, stava diventando ingestibile. Entrava e usciva dall’ospedale psichiatrico. Poi altri sintomi come la stanchezza eccessiva, il mal di testa, dolori al petto, mancanza di respiro, frequenza urinaria. La diagnosi fu di schizofrenia e il trattamento fu a base di antidepressivi.

Solo nel 2017 è venuta a galla la verità, dopo aver visto delle cicatrici su cosce e ascelle, simili alle smagliature. Un collegamento a un graffio di un gatto e l’illuminazione del medico. Era la malattia da graffio del gatto, un’infezione che può provocare tutti i sintomi sofferti dal ragazzo.

Dopo due anni di sofferenza e una cura a base di antibiotici, a settembre 2018 è tornato a scuola e alla sua vita.