Mary Jones scopre il cancro a Charlie e decide di fare qualcosa per lui…
“Quasi due anni fa, ho trovato il piccolo Charlie, solo ed abbandonato, su una strada, vicino casa mia. Io sono una volontaria per un rifugio per animali, allora ho deciso di portarlo lì, per provare a farlo adottare e non lasciarlo in strada senza nessuno e senza cibo.
Con il passare dei mesi, mi sono sempre più resa conto del suo disagio con gli altri cani, forse perché non era mai stato abituato a vivere con altri amici a quattro zampe, anzi non aveva proprio mai vissuto in una casa, con una famiglia che gli voleva bene, aveva solamente tre anni e la sua vita era già stata abbastanza difficile. Charlie era proprio terrorizzato, sia dagli umani, che dagli animali, infatti più passava il tempo e più le sue richieste per essere adottato svanivano, sembrava proprio che il suo destino fosse quello di rimanere chiuso in un gabbia. Ho deciso così, il sabato di portarlo fuori a passeggio e sembrava proprio che si stesse riprendendo, questa routine piaceva molto a Charlie. Dopo più di un anno al rifugio, nessuno lo voleva, così ho deciso di portarlo a casa con me, per vedere se con i miei tre amici a quattro zampe si trovasse bene. Purtroppo però, Charlie, riusciva ad andare d’accordo solamente con i miei due cani piccoli, con quello più grande, invece, non riusciva ad instaurare nessun tipo di rapporto. Così ho pensato, di portarlo con me nel mio posto di lavoro ed inizialmente sia per me, che per i miei colleghi era un piacere vederlo correre nell’ufficio, tra le scrivanie e dormire nel divano.
Per Charlie, il mio posto di lavoro è diventato la sua casa temporanea e si stava realmente riprendendo da tutto quello che aveva passato nei suoi pochi anni di vita. Fino a quando, un giorno mentre lo accarezzavo al collo, mi sono resa conto che aveva alcuni grumi.
L’ho portato subito dal veterinario, che gli ha dato una cura di antibiotici, perché credeva che fosse solamente gonfiore a causa di qualche infezione, ma i giorni passavano ed i grumi non sparivano, così il medico decise di prenderne un campione ed analizzarli.
Per me i giorni non passavano, ma sapevo che potevo solamente aspettare. Alcuni giorni dopo, mi chiamò il veterinario e mi disse che era un cancro. A quel punto il mondo mi è crollato addosso, perché aveva da vivere da tre mesi ad un anno, non di più.
Per fargli passare i suoi ultimi mesi di vita, ho deciso di portarlo a casa con me, dovevo trovare un accordo per farlo stare bene, in una casa e con una persona che lo poteva amare. Siamo molto felici ora, mi segue ovunque ed ama fare i giri dietro il mio furgone, spero di fargli ricordare i suoi ultimi mesi di vita, come merita!”
Quello che ha fatto Mary Jones, per Charlie è davvero ammirevole, non trovate? Tieni duro piccolo ♥.