Non spostava i piedi da quella pietra

Nascondeva Lola sotto i piedi

Quando la gente cerca di fregare una volontaria e resta fregata, questo più o meno è il senso della storia che sto per raccontarvi. Si sapeva tra i volontari del posto, non siamo in Italia, che questa famiglia aveva da poco preso una cucciola in uno dei rifugi meno seguiti. Così una parola detta di troppo si intuisce che forse, quella famiglia non aveva

 

proprio le credenziali giuste per adottare. Così lasciano passare qualche giorno, iniziano a chiedere informazioni ai vicini e questi danno conferma dei cattivi pensieri che erano stati fatti. Sembra che la cucciola, addirittura non si veda da giorni. Due volontari si recano dalla famiglia, si avvicinano con cautela e si guardano un pochino attorno, poi dicono di essere stati contattati dal rifugio per controllare il microchip di Lola e li crolla tutta la situazione. Il figlio pià grande, circa venti anni, sembra agitato, non si vuole spostare da una pietra, resta fermo, in piedi. L’atteggiamento viene carpito dal volontario che con una spinta lo fa barcollare, alza velocemente la pietra e trova la piccina on fin di vita. Lola era stata buttata in una specie di canale d’acqua, era lì da almeno due giorni, era semi cosciente, tremori, febbre alta e pupille dilatate, stava per lasciarci….I ragazzi chiamano le autorità mentre portano la piccina in clinica, Lola lotterà per la vita per tre giorni e tre notti, lasciando i ragazzi nel buio totale. La paura di essere arrivati tardi era troppa. Lola il quarto giorno alzò la testolina e sembrava anche aver fame, era un buon segno! La famiglia non venne neanche multata, non c’è interesse su questi reati evidentemente. Lola è stata adottata da poco da una studentessa, quando ha lezione la porta all’asilo per cani, altrimenti stanno sempre insieme. PURTROPPO NON TUTTE LE FAMIGLIE MERITANO L’AMORE DI UN CANE

Finalmente tra le braccia di una vera mamma

Qui nei giorni della convalescenza

Al momento del ritrovamento