Perchè in Italia il governo vuole uccidere i lupi
Sono partite online moltissime petizioni per fermare la mattanza!
Perché in Italia si vogliono far fuori i lupi? Forse non tutti sanno che lo scorso 24 gennaio 2017, la Conferenza Stato – Regioni, con il solo voto contrario delle Regioni Lazio e Puglia, ha deliberato il Piano per la conservazione del lupo, che l’anno scorso a febbraio era stato presentato dal Ministro per l’Ambiente, Gian Luca Galletti. Il provvedimento contiene 22 misure che dovrebbero tutte aiutare la sana convivenza tra uomo e lupi, in particolare nelle zone dedicate a pastorizia e agricoltura. Ma la numero 22/A al posto di proteggere i lupi, permette di ucciderli.
L’ultima misura del Piano di conservazione del lupo, infatti, dà la possibilità di uccidere un numero di animali fino al 5% della popolazione totale di lupi in Italia (nel nostro paese sono 1.070/2.452 sull’Appennino, 10/150 sulle Alpi, mentre tra lupi e ibridi in Toscana ne abbiamo 550/600, metà dei quali in provincia di Grosseto).
Il piano di abbattimento controllato dei lupi dovrebbe essere approvato oggi, giovedì 02 febbraio. E pensare che nel 1971 il lupo era stato inserito nelle specie da proteggere, visto che era quasi scomparso nel nostro paese. Il numero dei lupi è cresciuto notevolmente da allora, tanto che non se ne conosce l’entità precisa, così come sono cresciuti i conflitti con l’uomo e i suoi insediamenti.
Se da un lato il provvedimento vuole aiutare una sana convivenza tra uomo e lupo (introducendo recinti elettrificati, snellendo le procedure di rimborso per gli allevatori, combattendo gli incroci tra cani e lupi), dall’altro stride un po’ la decisione di introdurre un abbattimento controllato della specie, se consideriamo che oggi tra incidenti stradali e bracconaggio, muoiono ogni anno il 15-20% del totale dei lupi.
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In Italia, poi, le false credenze sui lupi sono ancora dure a morire e questo inasprisce il già difficile rapporto tra l’umano e questo animale selvatico. Certo che un abbattimento programmato non aiuta di sicuro!
Le associazioni animaliste, intanto, non stanno a guardare e hanno già lanciato una petizione online!