Perché lottare per loro è la cosa più bella del mondo!
Da dove sia arrivato non lo sappiamo ma, non è una cosa molto rara non conoscere il passato di un cane randagio. Loro non possono raccontarlo e a noi rimane solo trarre conclusioni osservandoli.
Il bellissimo cucciolone che vedete nella foto vagava da tempo tra le case di un paese a ridosso dei monti abruzzesi. Buono e pacifico cercava solo cibo e coccole, non dava problemi a nessuno, casomai qualcuno li dava a lui. Una signora di buon cuore, pur non potendolo prendere con se, aveva premura di non far mancare una ciotola di pappa e acqua fresca davanti la sua porta.
Un giorno per lui, solo da sempre, finisce anche la libertà, probabilmente viene investito e ferito, qualcuno chiama la ASL e in un batter di ciglia si ritrova in canile chiuso in un box. La sua zampa è veramente malconcia, i medici aspettano qualche giorno e infine decidono che le ferite sono troppo gravi e amputare l’arto è la soluzione migliore. Le volontarie che dispensano aiuto e amore ai pelosi chiusi nel sanitario apprendono con amarezza la decisione. Per lui vivere in canile con tre zampe sarebbe difficilissimo e ancor di più lo sarebbe trovargli una famiglia. Così non ci pensano molto, si prendono, come sempre, la responsabilità di Lupo de lupis, si, così si chiama oggi, e lo portano nella clinica più attrezzata di Avezzano.
Qui, il dott.Pino Aseleti, medico competente, professionale e molto amorevole, valuta la situazione e decide che quel cagnolone, così vivace da dimostrare 1 anno anziché 6/7, meriti una possibilità. Cominciano le prime cure, le volontarie seguono scrupolosamente le indicazioni del dott. Aseleti, avanti e indietro per visite e imprevisti sono all’ordine del giorno. Ma la positività del medico incoraggia le ragazze a non mollare!
Si chiedono aiuti per le spese mediche, la gente risponde bene. Tutte le ricevute vengono rese pubbliche. Gli amici di facebook chiedono notizie e Lupo che, veramente è di una bellezza unica, diventa un personaggio.
Le foto e gli aggiornamenti sono incoraggianti ma lo sono molto di più i sorrisi e le carezze che i medici riservano al loro paziente.
Finalmente arriva la notizia che tutti aspettavamo, la zampa è guarita, le volontarie possono festeggiare una vittoria sudata e per l’equipe della clinica è un elogio aggiunto al lavoro unico che svolge quotidianamente. Purtroppo alla gioia si aggiunge la consapevolezza che per lui si dovranno riaprire le porte di quel freddo box del canile, ma…
ma le ragazze non si persero d’animo e continuarono a cercare una famiglia, la telefonata arrivò e Lupo finalmente lasciò il box. E’ già un anno che vive una vita dignitosa e calorosa. Le volontarie sono angeli che proteggono queste anime dimenticate da Dio, sono perle, sono guerriere, perché per salvare un cane, a volte, devi lottare con tutto e tutti.