Piazza Armerina: 73enne spara ad un randagio, perché infastidito dalla sua presenza
RABBIA A PIAZZA ARMERINA: 73enne spara ad un randagio, perché infastidito dalla sua presenza, nella sua proprietà. Ecco cosa è successo dopo.
La vicenda si è verificata ad Enna, precisamente a Piazza Armerina, dove un uomo di circa settantatre anni, ha sparato con un fucile di sua proprietà, ad un cane randagio che era entrato nel suo campo agricolo, poiché la sua presenza lo infastidiva. L’arma che ha utilizzato, era detenuta in modo regolare.
Ad allarmare le forze dell’ordine, sono stati diversi passanti, che hanno sentito il rumore dello sparo. Gli agenti si sono recati subito sul posto ed hanno trovato il povero randagio ferito. In suo soccorso sono intervenuti i veterinari dell’Asp di Enna. Fortunatamente il 73enne non ha colpito nessun punto fatale. Infatti, adesso, il povero randagio sta bene ed è nelle mani dei servizi veterinari.
Per quanto riguarda l’uomo, è stato invece denunciato dal corpo dei Carabinieri locali per tentata uccisione e maltrattamento di animali ( la pena potrebbe variare dai tre mesi ad un anno di reclusione e da tremila a quindicimila euro di multa). Gli agenti hanno sequestrato la licenza del settantatreenne e tutte le armi detenute, anche se in modo regolare. Circa cinque fucili e le cartucce, che l’uomo utilizzava per il tiro a volo.
Si sospetta che il cane, un incrocio di razza setter, fosse prima utilizzato per la caccia e poi abbandonato per le strade, perché non più idoneo al suo scopo.
“Abbiamo già dato mandato al nostro ufficio legale di predisporre tutti gli atti necessari affinché l’associazione si possa costituire, presso il tribunale di Enna, come parte civile nel processo che dovrà giudicare le penali responsabilità dell’uomo. Ai cittadini più sensibili chiediamo di segnalare sempre ogni abuso e maltrattamento sugli animali”, ha dichiarato Anna Schirò, la vicepresidente del WWF Sicilia.
Non è la prima volta, che nel nostro paese, si verifica un evento simile. In molti credono che le leggi, riguardo l’uccisione e il maltrattamento degli animali, dovrebbero essere più severe.
Notizia in aggiornamento.