Rabbia a Roma: cane picchiato davanti agli occhi dei passanti e lasciato per strada. Rintracciato il responsabile
Denunciato un uomo di 44 anni di Roma per aver picchiato il suo cane e averlo lasciato per strada
Tanta rabbia per le strade di Roma, dove un cane è stato picchiato dal suo proprietario, davanti agli occhi increduli dei passanti. Un uomo, in visibile stato d’ebrezza, ha iniziato a maltrattare il suo amico a quattro zampe e a picchiarlo con violenza. Poi, senza preoccuparsi del suo gesto e delle condizioni dell’animale, lo ha lasciato per strada e se n’è andato.
Fortunatamente, i passanti sono subito intervenuti in soccorso del cucciolo. Hanno lanciato l’allarme al soccorso veterinario e avvertito le autorità di quanto accaduto.
Il cane non si è lasciato sopraffare da quelle botte e, fortunatamente, oltre ad un grande spavento, non ha riportato gravi conseguenze.
Grazie alle indagini degli agenti delle forze dell’ordine e alla presenza di un microchip, sono riusciti a rintracciare il responsabile del brutale gesto. Un uomo senza fissa dimora, di 44 anni, già conosciuto dai Carabinieri.
Adesso, il senzatetto dovrà rispondere dell’accusa di maltrattamento e abbandono nei confronti degli animali.
Nessuna notizia su quale sarà il destino del povero amico a quattro zampe. Per il momento, il canile Muratella di Roma si occuperà del suo benessere, fin quando non sarà decisa una possibile adozione.
Cane picchiato: il racconto dei testimoni
I testimoni, costretti a vedere la scena, hanno raccontato che l’uomo era visibilmente ubriaco e si è sfogato sull’animale, senza controllare la rabbia. Dopo averlo picchiato, è andato via, senza preoccuparsi di lasciarlo per strada o di assicurarsi che tanta violenza non avesse compromesso le condizioni di salute del suo cane.
Il maltrattamento verso gli animali è considerato un vero e proprio reato e come tale, è punibile dalla legge. Per anni, si è lottato per tutelare gli amici a quattro zampe e per far si che venissero considerati come esseri “senzienti che provano dolore” e non come oggetti di proprietà.
Il reato è punibile con la reclusione da tre mesi a un anno o con una multa da 3 mila a 15 mila euro.