Rifugio per animali in Ucraina bombardato: alcuni animali sono stati messi in salvo, altri sono scappati

La situazione è terribile anche per gli animali

Un rifugio per animali in Ucraina è stato bombardato e molti animali sono stati messi in salvo dai volontari. Anche se alcuni, purtroppo, sono morti e altri, spaventati da bombe e fuoco, sono scappati. A raccontare quello che è accaduto al rifugio “Best Friends” a Makariv è Oipa International, che riporta le parole di un’associazione che opera nel luogo.

Animali in Ucraina
Fonte foto da Pixabay

Happy Paw è un’associazione membro di Oipa International, che ha raccontato che pochi giorni fa le bombe russa hanno raggiunto il rifugio Best Friends che si trova a Makariv, insediamento di tipo urbano nell’oblast’ di Kiev, in Ucraina,.

Alcuni cuccioli e giovani cani, purtroppo, sono morti. Il numero delle vittime non è ancora chiaro: proprio quella mattina i volontari erano riusciti a raggiungere la struttura per portare cibo agli animali ospitati all’interno.

Tramite una comunicazione ufficiale di Oipa International (Organizzazione internazionale protezione animali) si spiega che purtroppo alcuni animali sono morti, mentre i volontari hanno messo in sicurezza un gran numero di ospiti della struttura. Queste le parole di Valentina Bagnato, responsabile Relazioni internazionali dell’Oipa International:

Alcuni cani e gatti, prontamente liberati dai box dai volontari per non farli morire asfissiati e bruciati, sono fuggiti terrorizzati.

Animali domestici scappano dall'Ucraina insieme ai proprietari
Fonte foto da Pixabay

Rifugio per animali in Ucraina bombardato, il dramma di cani e gatti morti o scomparsi

I militari russi assediano la zona e i volontari non hanno potuto fare niente per controllare eventuali danni o raggiungere solo la zona, perché scarseggiano anche i carburanti.

rifugi e associazioni
Fonte foto da Pixabay

Il rifugio chiedeva aiuto per recuperare del materiale da costruzione per sistemare in qualche modo box, recinzioni e finestre, facendo appello anche alla popolazione locale. Avevano inoltre ringraziato la vicina città di L’viv poiché con l’aiuto di alcune persone e di una società locale avevano ricevuto una fornitura di cibo e ci si stava preparando con alcuni trasportini per l’evacuazione di alcuni degli animali. Un’ora dopo, l’esplosione.