Riportato indietro 3 volte, la triste storia di Bruno
Il cucciolotto di cui vogliamo parlarvi oggi si chiama Bruno. Quando è nato, la sua mamma si trovava in un rifugio e, di conseguenza, non aveva una famiglia. Insieme ai suoi fratellini, il cagnolino, a 3 mesi, dopo lo svezzamento, è stato messo in adozione. Così bello, così dolce, è stato fin troppo facile trovare una famiglia… ma dopo nemmeno un mese, Bruno era di nuovo lì, in quel freddo e solo box…
Questa straziante tarantella si è verificata per ben 3 volte, ogni famiglia che lo adottava, lo riportava indietro… indovinate perché? Bruno era un cane speciale, era diverso, era nato cieco e sordo. Comunicare con lui, trovare il giusto modo, insegnargli a vivere, risultava troppo difficile per quelle persone, così, preferivano prendere la strada più facile, rinunciare…. ma il loro egoismo, feriva i sentimenti di Bruno, che non riusciva a spiegarsi perché il giorno precedente lo riempivano di coccole e attenzioni, mentre il successivo era di nuovo lì, da solo. La sua mamma e i suoi fratellini avevano tutti trovato casa, lui era il non voluto, la pecora nera della famiglia…
“Nonostante la notte lo ascoltavo piangere dalla guardiola, il giorno lui sorrideva, era solo un cucciolo, eppure riusciva a nascondere il dolore e a dire: tranquilli amici sto bene. Ho promesso a me stessa che prima di darlo ad un’altra famiglia, avrei messo in chiaro le cose, se non erano pronti per una cosa del genere, io ero pronta a sbatterli fuori!”, racconta una volontaria del rifugio che aveva preso molto a cuore il piccolo. “Dopo una settimana una signora si è presentata al rifugio, cercava un cucciolo, una taglia piccola, poiché viveva in un appartamento. Bruno al momento era l’unico cucciolo, così l’ho guardata e le ho detto: è stato riportato indietro 3 volte, è sordo e non vedente, ha già sofferto abbastanza, è l’unico cucciolo. Quindi se non vuole prendersi un impegno del genere, provi a ripassare tra qualche settimana!
La signora mi ha guardato, ha sorriso e poi una lacrima è sceso sul suo viso. Poi ha detto: si chiamava Paul, lo amavo come un figlio. Negli ultimi anni della sua vita , ha perso l’udito, io non l’ho mai abbandonato. Ho imparato a comunicare con lui, anche se inizialmente è stata forse la cosa più difficile che io abbia mai fatto! Per me, adottare Bruno, è solo un onore. Poi lo ha guardato negli occhi e gli ha detto: si, sei quello giusto. Bruno ha scodinzolato, come se l’avesse capita. Io ero commossa e il mio cuore esplodeva di felicità. Quelle parole emanavano sincerità e ho deciso di fidarmi di lei”, conclude.
Oggi Bruno ha imparato perfettamente come muoversi nella sua nuova casa, conosce ogni angolo e ogni nascondiglio, dove ama fare i suoi pisolini.
Sa perfettamente dove sono le sue ciotole e i suoi giochi. E’ curioso, iperattivo, Bruno è un cane normale! Forse avrà particolari esigenze, ma la sua storia ci dimostra che anche i cani “speciali” possono portare luce e gioia nelle nostre vite.
Condividete questa importante lezione amici, anche loro meritano una seconda possibilità! Buona vita Bruno, sei bellissimo!