“Rivoglio il mio cane” adottato da uno sconosciuto dopo la scomparsa del dogsitter

Una donna rivuole indietro il suo cane, che aveva affidato a un dogsitter che è morto.

Cupcake è un cane scomparso, la cui storia si è trasformata in una battaglia legale interstatale per la sua “proprietà”. Il sistema di microchip in Australia, a quanto pare, ha delle falle decisamente evidenti, altrimenti non si spiega come un cane microchippato possa essere adottato da un’altra persona e non restituito, dopo un caso eccezionale, al suo proprietario.

Cupcake

I microchip dei cani sono fondamentali per risalire al nome del proprietario di Fido. Utili in caso di smarrimento, ma in Australia non sono utili per definire a chi appartiene un animale domestico. Lo sa bene Bianca Hildenbrand, la proprietaria originale di Cupcake, che denuncia il grosso difetto nel sistema australiano.

Bianca Hildenbrand

La sua cagnolina di 10 anni è stata dichiarata dispersa nel database dell’Australasian Animal Registry a giugno, dopo che non è stata in grado di contattare un pet sitter della Gold Coast, al quale la donna aveva lasciato l’animale mentre era in viaggio oltre oceano.

Cupcake cane disperso

Bianca Hildenbrand era stata via per tre anni, ma la madre era rimasta in contatto regolare con Kris, pagando i soldi per il vitto e il cibo. Una settimana dopo essere stata data per dispersa, un veterinario di Adelaide ha dichiarato che Cupcake era stato portato da lui da un’altra persona: Kris si era trasferito ad Adelaide e poi era morto. Una casa di cura aveva poi dato l’animale in adozione a una donna chiamata Elizabeth.

Cupcake e Bianca Hildenbrand

La donna ha chiesto di potersi mettere in contatto con la “nuova proprietaria” di Cupcake, che non poteva sapere la sua storia precedente. Ma questa ha rifiutato e la clinica veterinaria, per questioni di privacy, non ha potuto aiutare Bianca.

clinica veterinaria

Bianca voleva indietro il suo cane. Ma la situazione si è complicata: il veterinario si è tirato indietro, perché i medici non possono fare nulla sulla proprietà di cani e gatti. Inoltre il suo caso è interstatale, quindi è una questione molto complessa e complicata. La donna era sconvolta: com’era possibile che un microchip non ne comprovasse la proprietà. “Fondamentalmente voglio solo sapere che il mio cane è in buone mani e che qualcuno si prende cura di lui come farei io“.