Roby, un cane dal cuore grande
Adottano Roby dal canile e solo dopo scoprono il suo passato
L’amore per gli animali di Emy e Cesare li ha portati in canile a scegliere quello che, speravano, sarebbe diventato un membro della loro famiglia. Spesso le volontarie fanno turni la domenica, è il giorno in cui si fanno adozioni maggiori, le famiglie, libere da lavoro e scuola, vengono a scegliere il loro cane personalmente. Così inizia la storia di Roby
Roby era seduto nel suo box, gli altri cani erano in giardino a sgambettare, liberi di farsi avvicinare dalle persone. Per lui nulla di quello era stimolante, restava seduto e li guardava, pero re, senza muoversi. Emy incrocia il suo sguardo dalle grate, chiama Cesare e dice di aver trovato ciò che cercava. La volontaria dice che il cane è seguito da Cristin, l’altra ragazza ma che quel giorno non c’è e lei non sa dare informazioni. La coppia insiste e si porta a casa Roby. Il cagnotto sembra apprezzare la sua nuova famiglia, trascorrono giorni felici, fino a quando non vanno a casa di amici per una grigliata in giardino, acceso il fuoco il cane si trasforma, si fa i bisogni addosso, piange, ulula e strappa i vestiti di Emy a morsi. Cesare lo riporta a casa ma il cane sta male, così chiama il canile e chiede di Cristin, voleva spiegazioni, purtroppo gli vengono date. Cristin racconta che Roby è stato trovato legato, tutte quattro le zampe con filo spinato, è stato picchiato e bruciato, aveva il bacino rotto e segni di ustioni sulle zampe, Roby era la vittima di un folle che per anni lo aveva tenuto segregato per il gusto di farlo soffrire. Cristin dice alla coppia che se non se la sentono possono riportare il cane in canile, ma Emy e Cesare danno una risposta netta e decisa “Non ci pensiamo proprio, quando si adotta un cane è come la nascita di un figlio, se c’è qualche problema si affronta, sapere che ha passato tutto questo ci apre ancora di più il cuore verso di lui, con l’amore e la pazienza dimenticherà adesso a noi, non è più solo!” Questa storia è dedicata a tutte quelle persone che restituiscono i cani con le scuse più demenziali, dal non saper andare a guinzaglio al non lasciarsi accarezzare e via dicendo…Tanto di cappello a Emy e Cesare.