Saiki, il cane che ha solo subito

Ne vennero trovati tantissimi, erano stati usati per la riproduzione, tenuti malissimo, malati e infettati, dalla vita avevano solo subito e dato, non avevano mai ricevuto una carezza, una parola, una coperta su cui poggiare quei corpi ormai usurati dall’uomo. Saiki è uno dei tanti barboncini salvati da alcuni volontari intervenuti in una delle più grandi fabbriche di cani di razza

Era mangiato delle larve, infettato dalla testa alla coda, una puzza terribile che riempiva la stanza, erano le sue orecchie, avevano una massa gelatinosa, se anche noi ci fossimo girati dall’altra parte di Saiki che ne sarebbe stato? In auto stavamo per vomitare, ma lui si è fatto piccolo piccolo su di una copertina, aveva trovato pace! L’abbiamo spulciato, tosato, lavato coccolato e scaldato, più lo rimettevamo in sento e più ci veniva da piangere, era uno scheletro. Camminava tutto storto e sbatteva ovunque, era anche cieco e sdentato. Saiki non guarì mai completamente, aveva undici anni, oggi sta bene ma non è mai stato un cane da dare in adozione, non abbiamo trovato nessuno con una sensibilità tale da poter accogliere quel cessetto in casa. Saiki è rimasto con a ragazza che lo trovò, le piaghe continuano ad aprirsi, ormai ha il sangue infetto, la sua è una vita fatta di solo calore e tranquillità, non è mai stato a suo agio in mezzo alla gente, troppo tardi per pretendere che si abitui. Saiki vive ancora e vi raccontiamo la sua storia per mandare un messaggio a tutti coloro che continuano a comprare cani di razza. Ogni cane acquistato incrementate queste fabbriche di vita, ogni cane che comprate ne condanna uno al morire in strada o in canile. L’amore non si compra, ma è molto difficile da comprendere!

una vita persa

una vera impresa riportarlo ad assomigliare ad un cagnolino

Fame e miseria

Poi arrivarono e carezze e il calduccio, un po tardi…