Salva un cane da un mercato di carne: “non aveva mai visto un prato d’erba”

Quello che succede in Corea del Sud è una cosa impensabile, una cosa che solo al pensiero ti viene la pelle d’oca. La Humane Society Internatiol fortunatamente si occupa di questi poveri cani. “Non avevo mai visto una cosa del genere, i cani ti guardavano come se già sapevano la fine che avrebbero fatto.”  Lo raccontano dei volontari che nel 2014 hanno liberato questi poveri cagnolini. “Morivano di fame e di sete, non potevano correre ed essere felici..”

Da quelle parti c’è  un vero e proprio commercio basato sulla carne di cane, infatti ci sono moltissime aziende per l’abbattimento di questi poveri cagnolini. Vengono spedite ai macellai che poi la vendono ai cittadini. Commercio considerato pietoso da tutti i paesi del mondo. Nell’agosto del 2014 questa associazione mandò una squadra di volontari a sequestrare i cani e con il compito di portarli negli Stati Uniti per poi liberarli. “Entrati in questa azienda non ci saremmo mai aspettati di trovare una cosa del genere, i cani si sentivano abbaiare da oltre cento metri, erano chiusi ed ammassati li tutti insieme, in una gabbia di non più di quattro metri. Per cercare di farsi vedere passavano uno sull’altro.” 

Aggiunse anche: “Nelle gabbie cerano perfino dei cani morti, e i loro corpi erano in decomposizione, non venivano tolti. Sotto le gabbie c’erano le loro feci che cadevano attraverso il filo metallico, trovammo anche delle siringhe e delle larve. Ad un certo punto un cane mi guardò negli occhi e rimanemmo a fissarci per più di dieci minuti. Era magro e denutrito, non potevo lasciarlo lì.

Con i miei amici decidemmo di portarlo con noi alla nostra sede di ritrovo. Volevo assicurarmi che non soffrisse più in quel modo. Lo chiamammo Pocket. Non aveva mai visto un prato o dell’erba per giocare tranquillo come tutti gli altri cani. Il nostro lavoro lì durò per più di due mesi . Il 21 settembre avevamo caricato più di cento cani sugli aerei per San Francisco, per portarli nei rifugi e per farli visitare dai vari veterinari.”

La vita di questi volontari dal momento di ritorno in America non è stata più la stessa. Dopo aver visto quei poveri cani ridotti in quelle condizioni, sono rimasti traumatizzati. Scene spaventose all’occhio di qualsiasi essere umano. Condividete per fermare questo macello e far girare la notizia in tutto il mondo.

Questo è Pocket oggi: