Sciame d’api insegue una macchina per due giorni, per salvare la regina

Lo sciame d'api continua a seguire la vettura, nonostante il tentativo della donna di scacciarle via. Alla fine, gli apicoltori le spiegano il perché della loro ossessione. 😱

Come tutti già sanno, l’ape regina è molto importante per tutta la colonia di api, è la loro madre, colei che le ha create, colei che si occupa dell’alveare. L’ape regina è l’unico individuo fertile e viene nutrita da tutte le sue operaie, con la pappa reale, una secrezione delle ghiandole presenti sul capo delle api.

La storia di oggi, dimostra proprio quanto rispetto le api operaie hanno verso la propria regina. Una donna di circa 68 anni, di nome Carol Howart stava guidando la sua Mitsubishi per le strade del Galles, quando si è fermata ad un negozio per fare la spesa.

Quando è tornata alla sua vettura si è resa conto che un grande sciami di api si era posato sul retro della sua macchina. Guardate:

Non sapendo cosa fare ed essendo consapevole di quanto siano importanti questi animali per l’ambiente, ha chiesto aiuto alle persone intorno a lei.

Ad intervenire per primo, è stato un uomo di nome Tom Moses, che si è mobilitato a telefonare ad una squadra di apicoltori.

Ha spiegato alla donna che che mai aveva visto prima di allora, una cosa del genere. Nel giro di pochi minuti, intorno alla vettura si era fatta una folla di gente, meravigliata dalla scena.

Quando la situazione si è calmata, Carol ha deciso di mettere in moto la vettura e di andare via. La sua preoccupazione, però, è aumentata quando si è resa conto che le api la stavano seguendo. Il giorno dopo le ha ritrovate di nuovo sulla sua macchina. Non sapendo cosa fare, ha provato a richiamare gli apicoltori.

E’ stato allora che ha scoperto la ragione della loro ossessione per la sua macchina. L’ape regina era dentro il mezzo, probabilmente intrappolata. Alla fine, gli esperti sono riusciti a liberare l’ape regina, che è potuta tornare dalle sue api operaie.

La storia di Carol si è diffusa in tutto il mondo, come dimostrazione della realtà delle api verso la loro regina e perché prima d’ora non si era mai vista una cosa del genere.