“Si è addormentato tra le mie braccia..:”

Questo che vedete nelle immagini di seguito, si chiamava Berit, era un cane Corso di appena due anni. Cassandra Svensson, la sua mamma umana, lo scorso martedì, di ritorno a casa, l’ho ha trovato in fin di vita, sullo zerbino, fuori la porta d’ingresso. Era confusa, non riusciva a spiegarsi cosa avesse. Così lo ha portato di corsa al veterinario.

Il medico, non riuscì a capire perché stesse così male. Berit barcollava, non riusciva nemmeno a stare in piedi. Dopo avergli somministrato una dose di cortisone, lo ha rimandato a casa. Ma la situazione peggiorò rapidamente, fino a diventare tragica. “Si è alzato per fare la pipì, ma è caduto a terra. Sentivo che c’era qualcosa che potevo fare, così ho chiamato di nuovo il veterinario”, racconta Cassandra. Dopo diverso tempo e dopo aver dedotto che non ci fosse nulla da fare, il team veterinario informò la donna che, se avesse voluto farlo smettere di soffrire, c’era una sola cosa con cui avrebbe potuto fare per aiutarlo, l’eutanasia. Avevano rivelato una sostanza tossica, che probabilmente aveva assunto con qualche pezzo di carne, con cui qualcuno ha voluto avvelenarlo. “È probabile che Berit sia stato avvelenato con pezzi di carne impregnati di glicole. Ma dove li abbia trovati, non lo so. Quando usciva di casa, lo faceva solo ed esclusivamente con me, durante le passeggiate al guinzaglio. Quando io era a casa, lui era dentro con me. Il resto del tempo lo trascorreva nel cortile. E’ stata la cosa più difficile della mia vita, ma vederlo così mi spezzava il cuore. Ho dovuto addormentarlo per sempre. Ciao amore mio.”, conclude la donna.

Purtroppo non è la prima volta che si verificano episodi del genere. Le morti da avvelenamento degli animali domestici, sono sempre più frequenti.

Cassandra ha voluto condividere la sua storia con il mondo, perché vuole chiedere a tutti i proprietari di un cane, di prestare sempre attenzione a ciò che fanno e a ciò che trovano per strada.

Purtroppo c’è chi si diverte a far soffrire questi poveri animali domestici e non è facile fermarli.

Ciao piccolo Berit, buon ponte dell’arcobaleno.