Tigri trasportate nel mercato nero

Nell’aeroporto di Beirut nel Libano, vengono gestite più di cinquemila tonnellate di merci. Nel marzo dello scorso anno, una strana cassa di legno, senza nulla sopra, ha colpito l’attenzione di alcuni agenti. Aveva diversi fori e doveva arrivare in Libia. Nessuno voleva aprirla, poi è arrivato un comandante che ha dato l’ordine di vedere cosa ci fosse all’interno.

A quel punto sono rimasti tutti a bocca aperta. Perché dentro c’erano tre giovani tigri siberiane. Una specie in via d’estinzione e che è stata trasportata senza nessun permesso. Gli agenti hanno chiamato subito un’associazione della zona. Ma quando i volontari le hanno portate dal veterinario, hanno fatto una scoperta orribile. Erano completamente disidratate ed erano in condizioni pietose. Erano state in quella scatola in mezzo alle loro feci. In più le loro zampe, erano tutte piene di sangue ed infette. Non potevano nemmeno stare in piedi. Tutte e tre soffrivano di diarrea e di problemi di digestione. Le piccole erano state bloccate lì dentro per almeno una settimana. Hanno scoperto che provenivano da una zoo in Ucraina e l’acquirente era una persona anonima a Damasco, in Siria. Grazie all’aiuto del veterinario e dei volontari, le condizioni delle tigri sono migliorate nel giro di pochi giorni. Le hanno chiamate May, Tania e Antoun. Lo zoo ha chiesto alle autorità di rimandarle indietro, ma il permesso non è mai stato accettato. Il medico ha detto che questi animali nel mercato nero valgono un sacco di soldi. Infatti non vogliono assolutamente rimandarle indietro, perché altrimenti faranno davvero una brutta fine.

Poche settimane dopo averle trovate, i volontari hanno fatto di tutto per evitare di farle tornare allo zoo.

Il Ministero dell’agricoltura libanese ha poi deciso che le tre tigri dovevano essere portate in una riserva naturale, per farle stare al sicuro!

Grazie al lavoro di questi animalisti, May, Tania e Antoun sono libere e salve dal mercato nero!

Grazie!