Tobia

Era un pomeriggio d’estate, una giovane signora si appresta a rientrare dalla spesa nella sua auto, parcheggiata nel piazzale del supermercato, insieme a lei il suo piccolo Tobia.  Siamo nella periferia di Vicenza, nello stesso piazzale c’è un bimbo con il suo papà, un serbo che vive da sempre nella zona. Sembra che tra il bimbo e il cane accada qualcosa

Riferirà l’uomo che è apparso da dietro un auto e improvvisamente, senza motivo si sia scagliato sul piccolo ferendolo ad un polpaccio. L’uomo si scaraventa sul cagnolino prendendolo violentemente a calci all’addome, inizia una discussione con la signora che aveva perso di vista il cane mentre riponeva la spesa in auto. La cosa sembra quasi chiarita, Tobia rimane immobile, il bimbo spaventato solamente, in quanto non verrà neanche portato al pronto soccorso, sorte diversa per il cane che da subito mostra malessere. Accade qualcosa di terribile, Tobia morirà venti giorni dopo quel drammatico giorno, le cure non serviranno a salvare la sua vita. Una lenta agonia dovuta alle lesioni gravissime, l’amore dei proprietari e la bravura dei medici non sono bastate, i micidiali calci sferrati con violenza hanno avuto l’effetto sperato, l’hanno ucciso!  La donna denuncia l’uomo per maltrattamenti aggravati, ma il papà si presenta in aula affermando una legittima difesa. Sembra che l’aggressore terribile pesasse pochissimi chili, ma per il giudice è stato sufficiente per accettare la richiesta dell’uomo e respingere le accuse, in fondo quello morto era solo un cane! Anzi alla signora è stato rammentato con cura che i cani si portano al guinzaglio. nessuno ha avuto una parola per Tobia che era un componente di quella famiglia, che è stato ucciso con una violenza eccessiva.

Forse la cosa più logica e normale era prendere in braccio il bambino, viste le mini dimensioni dell’aggressore, ma si sa, sferrare calci ai cani è usanza comune!

Di questo passo, far considerare i cani esseri meritevoli di rispetto e diritti, sarà sempre più difficile!

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