Tricheco ucciso dai selfie: addio a Freya, la mascotte del fiordo di Oslo

Ecco cosa è successo all'animale

Addio a Freya, la mascotte del fiordo di Oslo, capitale della Norvegia. Il tricheco è stato ucciso dai selfie, secondo le accuse delle associazioni animaliste che piangono la morte del povero animale selvatico. Freya era solito accogliere i turisti e stare accanto a loro nel fiordo norvegese e in molti si scattavano foto insieme a lui.

Tricheco ucciso dai selfie

Tutti conoscevano a Oslo questa femmina di tricheco, che era solita dormire sulle barche, avvicinarsi ai turisti e prendersi tante coccole. I turisti scattavano spesso fotografie insieme a lei e Freya era diventata così abituata al contatto umano da non avere più diffidenza o paura nei confronti degli esseri umani.

Freya era accerchiata di continuo da persone, schiamazzi, flash, iniziando a perdere abitudini utili per sopravvivere nel suo habitat. Non riusciva più a dormire bene, perché i turisti andavano persino a svegliarlo per poter fare dei selfie con lei.

Secondo gli esperti, infatti, i trichechi dovrebbero dormire 20 ore al giorno, ma Freya non poteva dormire così tanto, visto che i turisti l’avevano scambiata per un’attrazione turistica. L’animale cominciava a essere sofferente e stressato.

Le autorità locali hanno deciso di abbattere Freya, perché secondo loro poteva essere un pericolo per i turisti. Quando invece proprio i turisti avevano causato il cambiamento dell’umore dell’animale, nutrendolo a forza e privandolo delle sue abitudini utili per sopravvivere.

Freya

Tricheco ucciso dai selfie e dall’indifferenza dell’amministrazione locale, che ora si difende così

Attraverso le osservazioni in loco della scorsa settimana abbiamo chiarito che il pubblico ha ignorato l’attuale raccomandazione di mantenere una chiara distanza dal tricheco. Pertanto, la direzione ha concluso che la possibilità di potenziali danni alle persone era alta e non potevamo garantire il benessere dell’animale.

Non riuscendo, dunque, a fermare i turisti, le autorità locali hanno preferito uccidere quel povero animale innocento. Morto a causa dei selfi e a una gestione scriteriata e disumana del suo habitat.