Trovano una gabbia abbandonata dopo una chiamata allarmante
Riuscireste mai a guardare un cane negli occhi e a infliggergli dolore senza battere ciglio? Io no e per questo non capisco chi lo fa. Questa storia ci è stata raccontata dalla Texas Police Department’s Animal Cruelty Division, polizia del Texas.
Gli agenti hanno ricevuto una chiamata in cui una donna farneticava su un cane chiuso in gabbia accanto all’autostrada per Austin. Affermava che il cane fosse morto ma che non poteva accertarsene, era passata velocemente e l’aveva visto ma sull’autostrada non poteva rigirarsi e la prossima uscita distava chilometri. Così i poliziotti si sono recati subito sul posto, consapevoli che la scena che avrebbero visto, sarebbe stata una delle più tristi. Il cane aveva perso i sensi ma respirava. Aveva un collare ornato con dei strass, era sicuramente una femmina che, prima di allora, faceva parte di una famiglia. Una famiglia di mostri che aveva deciso di abbandonarla nel peggior posto esistente, accanto alle macchine che sfrecciano ad alta velocità e in un gabbia, senza cibo ne acqua, dalla quale non poteva fuggire. L’avevano condannata a morte certa. “Quando ho aperto la gabbia sono rimasto sconvolto. Giaceva sulla sua stessa sporcizia, sui suoi bisogni, che si mischiavano alle foglie secche e all’acqua piovana. Alcuni freschi, altri erano lì da giorni”, racconta un poliziotto. Gli agenti l’hanno caricata subito sulla volante e si sono diretti all’Austin Animal Center, un centro veterinario.
La sua temperatura era scesa sotto il livello normale, dopo che i volontari l’hanno ripulita, le hanno fatto un bagno caldo di due ore e l’hanno poi asciugata con l’aria calda del phon. Questo per cercare di riportare la sua temperatura ad un livello normale. Non si muoveva, respirava appena, non riusciva a stare in piedi.
Era una femmina mix-boxer di circa un anno. Elizabeth è la veterinaria che si è presa, quotidianamente, cura di lei. Le è stata accanto durante tutta la riabilitazione e l’ha chiamata Sophie.
Ben presto è diventata parte della famiglia e non è passato un solo giorno in cui, questa meravigliosa donna non l’ha amata. Il dipartimento di polizia ha fatto di Sophie la mascotte della caserma e il motivo per cui hanno lottato, da quel giorno, ogni giorno, contro il maltrattamento verso gli animali.
Per fortuna ci sono persone capaci di riscrivere il finale di una storia e questa è l’unica cosa che ci lascia un po’ di gioia nel cuore! Condividiamo per dire GRAZIE a questi angeli e per augurare una lunga e FELICE vita a Sophie!