Un cane cerca di attirare l’attenzione dei passanti, piangendo e guardando in direzione di una buca

Ci troviamo a Omsk, una città della Russia. Un forte acquazzone ha allagato le strade della città. Una cane randagio abbaiava con tutte le sue forze, cercando di attirare l’attenzione dei passanti che, invece, proseguivano per la propria strada senza capire che quel povero animale avesse bisogno d’aiuto.  Finché una giovane volontaria non si trovò a passare di lì… guardandolo capì subito che c’era qualcosa che non andava, così si avvicinò al cane, con cautela, per capire cosa stesse succedendo. C’era un cucciolo, bagnato e in fin di vita che giaceva sul marciapiede. Era il suo bambino, quella povera mamma stava chiedendo aiuto per gli altri cuccioli. La sua tana si era allagata e loro stavano affogando…

“L’ho guardata e le ho detto: portami lì. Mi ha portato in una buca, piena d’acqua piovana, continuava ad abbaiare e piangeva in modo straziante.

Mi sono affacciata e ho gridato come una matta. C’erano due gambe che sbucavano dall’acqua! Aiutoooo, un cadavereeee, sembravo una pazza. Poi ho visto che si muoveva… quell’uomo è uscito dall’acqua e mi ha detto: tranquilla, aiutami, è tutto ok.

Stava recuperando i cagnolini… si chiamava Alexander, era tutto sporco, era ricoperto di fango. Mi ha passato un cucciolo, poi un altro, poi un altro ancora… io man mano li poggiavo delicatamente a terra e quella povera cagnolina li prendeva con la bocca e mentre continuava a piangere li metteva uno accanto all’altro, sul marciapiede, dove avevo visto il primo, credeva di portarli al sicuro.

Alla fine abbiamo recuperato 7 cuccioli, 3 purtroppo erano morti annegati. Sono corsa alla mia auto e ho detto a quell’uomo chi ero e di non perderli di vista. Ho preso uno scatolone e una coperta, li porto sempre nel cofano della mia aiuto, sapete è mia abitudine raccogliere e aiutare i cani in difficoltà. Li ho adagiati tutti in quella scatola, al sicuro, li ho asciugati e ho cercato di scaldarli. Ho invitato l’uomo a salire in auto, ho caricato mamma e cuccioli e mi sono diretta al rifugio.

Fortunatamente stavano bene, li abbiamo lavati, asciugati, nutriti. La loro mamma li ha coccolati e, finalmente, aveva smesso di piangere. Sapeva di essere al sicuro adesso, anche se purtroppo aveva perso 3 dei suoi piccoli. Oggi sono ancora qui con noi, nella nostra struttura. Non appena i piccoli saranno in grado di cavarsela sa soli, troveremo loro una famiglia e anche alla dolce, coraggiosa, eroica mammina. Per ora, hanno bisogno l’uno dell’altro.

So che, se quel giorno non sarei passata di lì, oggi sarebbero comunque salvi perché quel grande uomo si era fermato per salvarli, si era calato nella melma, senza conoscere la profondità di quella buca e li aveva salvati, uno per uno. Non so cosa ne avrebbe fatto dopo ma io l’ho guardato negli occhi, c’era solo bontà. Vorrei che il mondo fosse pieno di persone così, è stato un piacere conoscerlo.”