Una donna riesce a denunciare due persone per quello che fanno ai loro cani
Salvati sedici cani grazie ad una donna che denuncia la situazione gravissima
“E’ quel pianto di dolore che ho sentito casualmente sbagliando strada, che sento adesso perché continuo ad andare, è quel pianto che mi spezza l’anima. Da quando li ho visti non ho più pace, non voglio continuare a vivere con il rimorso di non aver fatto niente per loro!” Così inizia la email arrivata alla commissione tutela degli animali dell’Indiana. Grazie a questa donna si è scoperto, o meglio, si è potuto mettere fine a tutto.
“Abbiamo trovato cani incatenati all’aperto, nel fango, sotto la pioggia e sotto al sole, avevano negli occhi il terrore, nel cuore lo sconforto, nell’anima il diavolo. Alcuni avevano cicatrici tremende, altri ferite aperte chiuse con dei punti di spillatrice, erano di evidente conseguenza di un combattimento tra cani. Mamme gravide morenti perché malate, altre che cercavano di allattare i propri piccoli ma non avevano nulla da dare oltre al calore di quei corpi ormai sfiniti.
“Tradire gli animali, affamandoli e picchiandoli, costringendoli a lottare per la propria vita è spregevole, se poi si pensa che tutto questo ha dietro persone che pagano perché lo trovano divertente, allora si capisce quanto l’uomo su questa sia il vero danno. Siamo orgogliosi di lavorare a fianco della legge per salvarli!” ha affermato Rushin.
Insieme ai sedici cani vivi sono stati sequestrati 550 galli da combattimento, chiusi in gabbie e malconci. A capo di tutto questo c’erano due uomini di circa cinquant’anni che dovranno rispondere dei vari reati.
“Non c’è posto nella nostra comunità per questa gente, la lotta contro il maltrattamento gli animali e il gioco d’azzardo illegale che ne consegue per noi è una priorità, siamo molto lieti di essere riusciti a chiudere questa operazione”, ha affermato il sovrintendente Rob Townsend della Indiana Gaming Commission.
Il combattimento di cani in Italia è un fenomeno che si sta allargando a macchia d’olio, giovani e meno giovani, scansafatiche, di poca cultura e di scarso senso di civiltà ne hanno fatto il proprio lavoro. I volontari, in particolare del centro e centro sud lamentano casi gravissimi ma non c’è, a quanto pare, interesse da nessuna parte, a far cessare tale operazione.