Una lettera al mio cucciolo in paradiso
Il mio cucciolo di nove mesi è morto ieri a causa di una malattia degenerativa del cervello. Sabato scorso, sapendo che la fine era vicina, ho fatto questo video. I miei migliori ricordi migliori con Kolohe sono le escursioni nei boschi. Non so come sia il paradiso dei cuccioli, ma spero che si senta come in questo sogno ad occhi aperti. Ho creato questa serie di foto e scritto questa lettera, per far fronte personalmente alla devastante perdita di dover dire addio al nostro amato Kolohe troppo presto. Lo condivido per confortare coloro nella mia stessa situazione:
Sei nato nella stessa settimana in cui mi sono sposato. Aspettavo con ansia il tuo arrivo e adesso quasi non mi sembra vero. Voglio dirti delle cose che non ti ho mai detto. Ero nervoso all’idea di avere un husky, perché sapevo quanto esercizio ti serviva e mi chiedevo se sarei mai stato all’altezza del compito. Poi ho iniziato a farmi le paranoie per il tuo pelo lungo, quando sarebbe stato ora del cambio, pensavo solo al fatto che avrei dovuto passare l’aspirapolvere 24 ore su 24. Ma poi è diventata la cosa che preferivo di te, perché abbracciarti, era come abbracciare una nuvola o un morbido cuscino. Grazie per tutte le volte che, con il tuo folto pelo, hai asciugato le mie lacrime. Non ero poi così felice di averti in mezzo ai piedi. Ora, non riesco a immaginare il nostro inizio senza di te. Ci siamo avvicinati come coppia nella nostra reciproca adorazione per il nostro dolce cucciolo. Accendevi le nostre vite e ora non riusciamo a pensare ad una vita vita senza di te.
Eri un ostinato mascalzone e mi facevi sempre arrabbiare. Si, lo eri. Ti sei rotolato in uno stagno e poi sei scappato nella casa del vicino, sporcandogliela tutta.
Ti amo e ti amavo profondamente ma non ero pronto, non mi ero mai preparato al giorno in cui ti avrei dovuto dire addio. Non doveva avvenire così presto.
Non è giusto, eri solo un cucciolo, con una vita davanti. Avrei dovuto pulire i tuoi disastri e riparare i tuoi danni, per almeno altri 15 anni, anche se a casa c’è il parquet.
Non è giusto, ti avrei voluto dare il pollo bollito, perché tu saresti stato troppo vecchio per mangiarlo da solo. Avrei voluto guidarti durante la tua cecità.
Non è giusto, avrei dovuto tenerti durante i tuoi attacchi, mentre combattevi la vecchiaia. Sarei dovuto essere le tue orecchie, quando saresti diventato sordo.
Avrei dovuto alzarti le zampe posteriori, quando saresti stato troppo stanco per salire i gradini.
Io avrei fatto tutto ciò, invece una malattia ti ha portato via da me.
Avrei voluto prendermi tutto il tuo dolore, pur di averti ancora qui.
Avresti dovuto i nostri futuri bambini, leccato i loro faccini e le loro guance paffute. Avresti dovuto vedere la neve, il tuo primo Natale, il tuo primo compleanno.
Ti amiamo tanto e ti ameremo per sempre. Questo video è per te. RIP 3.19.17 – 12.19.17.