Una lettera commovente di un cane che sta per essere soppresso
“Caro umano, queste sono le mie ultime ore di vita. Domani mi faranno addormentare per sempre… una puntura e tutto sarà finito. Ho morso un bambino che voleva farmi una carezza. Sono un mostro. Se mai fosse esistita una vera giustizia oggi, ad essere soppressi, saremo stati in due: io e te. Tu sei il mio complice… la causa di tutto…
Ti ricordi tanti anni fa, quando mi hai comprato e mi hai portato a casa tua? Quando io provavo, per gioco, a mordicchiarti le mani, tu ridevi e mi incoraggiavi a continuare. Quando qualcuno suonava alla porta e io cominciavo ad abbaiare, per dirgli di andare via… ma tu mi sgridavi.
Qui sotto potete vedere un video di un pitbull da combattimento accarezzato per la prima volta… dolcissimo
Mi hai insegnato di stare zitto e attaccare all’improvviso. Poi, ogni volta che andavamo al parco…. ti ricordi? Io volevo giocare con gli altri cani ma tu non me lo facevi fare. In quei momenti pensavo che cercavi di proteggermi ma tu mi stavi addestrando per diventare feroce e aggressivo…
Ti ricordi quanto mi hai messo la catena? Io cercavo solo te… avrei voluto le tue carezze… dormire rannicchiato ai tuoi piedi ma per me queste cose erano vietate. Poi ti ricordi quella notte? Mi portasti in un posto che mi ha fatto paura. C’erano tanti cani, dentro a delle gabbie. Nell’aria c’era l’odore del sangue e della morte. Mi hai portato in un cortile dove c’era un altro cane e mi hai detto di combattere… Sentivo le persone intorno a noi urlare… avevo paura ma il sangue mi ribolliva e ho lottato… e ho vinto io!
Poi, dopo un po’ qualcuno mi ha portato via da te. Tu eri il mio capo branco e io ho sofferto tanto ad essere separato da te. Ti amavo anche se mi facevi del male. Prima sono stati portato in un canile e poi in una casa… una famiglia mi aveva adottato. E la vita è tornata ad essere bella… fino a quel giorno maledetto. Il figlio della coppia che mi aveva adottato si è avvicinato. Voleva farmi una carezza ma io ho visto solo la sua mano… la teneva come quando tu, il mio primo umano, mi picchiavi. A te non avrei mai morso… perché ti temevo… eri il capobranco ma lui non era nessuno. La mia mente si è annebbiata e l’ho morso. E quando ho sentito il sangue sulla lingua ho affondato ancora di più i miei denti…
Poi ho sentito un dolore lancinante… in testa. Era il papà del bimbo che mi ha colpito. Ho lasciato la presa… e sono scappato a nascondermi. Dopo poco degli uomini sono venuti a prendermi. Mi hanno portato via e mi hanno rinchiuso. Mi faranno l’eutanasia. Ma non ti odio per quello che mi hai fatto. Devi capire, però, che quello che hai fatto a me è stato sbagliato e non devi farlo più, a nessun altro cane. Io morirò domani ma non sono arrabbiato con te. Spero solo che tanta gente legga le mie parole… tutti devono sapere che non ci sono cani cattivi ma solo proprietari sbagliati.
Io ti sono grato per avermi donato la vita e ti perdono per avermi aiutato a perderla.
Il tuo cane da combattimento.”