Venezia, condannato l’uomo che si era disfatto del suo pitbull nel lago

VENEZIA: aveva gettato il suo cane nel lago, con un sasso al collo, per non permettergli di riemergere. Ma quel corpo senza vita, è tornato a galla... CONDANNATO dopo un anno.

Una storia che in molti non hanno dimenticato, quella della povera cagnolina di Sandrigo, in provincia di Venezia. La femmina di pitbull era stata trovata, senza vita, già in decomposizione, in una cava vicino un laghetto, da alcuni operai. Qualcuno le aveva legato al collo, con una corda, una grossa pietra, per far si che non riuscisse a mettere il suo povero musino fuori dall’acqua. Non riuscisse a riemergere.

Aveva la testa deformata, probabilmente a causa delle botte prese. Il muso fracassato. Il suo ritrovamento aveva sconvolto l’intero paese e da quel momento, le forze dell’ordine si sono date da fare, per scoprire chi avesse commesso un tale gesto. Tutti sono rimasti in attesa di scoprire il motivo, il perché, di sapere chi fosse stato, di aspettare che pagasse per ciò che aveva fatto! Tutti hanno preteso giustizia. Oggi, a distanza di un anno, l’ex proprietario della cagnolina, è stato condannato. Le forze dell’ordine lo avevano rintracciato allora, grazie al microchip del cane e hanno poi potuto constatare che il colpevole fosse lui, anche grazie ai tabulati telefonici dell’uomo e a tutti gli spostamenti nei giorni precedenti a quelli in cui il cane era stato ritrovato. Le indagini, dal mese di marzo del duemiladiciotto, si sono concluse e l’uomo, A.P., attualmente residente a Lusiana Conco, dopo un anno, dal quale si è disfatto del suo cane, dovrà rispondere di: sei mesi di reclusione, sostituiti da una salata multa di quasi settemila euro, precisamente 6.750 euro, con la pena sospesa!

La femmina di pitbull, quando è stata uccisa, aveva circa un anno e mezzo.

L’acqua era alta, ma poi è scesa, facendo emergere il suo corpo in decomposizione.

Aveva anche le mammelle gonfie, cosa che ha fatto pensare che avesse appena partorito.

(IMMAGINI DAL WEB)

Fonte: Il Messaggero