Viene licenziata per aver chiesto un giorno al lavoro, per la morte del suo cane

Le muore il cane e non va al lavoro: "ero troppo devastata". Ma qualcuno non gradisce... ecco cosa è successo ad una giovane di nome Emma.

La sua storia arriva dalla Scozia e sta facendo il giro del mondo perché è considerata una vera ingiustizia e perché Emma McNulty ha lanciato una raccolta firme, con la speranza di riuscire a far valere i suoi diritti. Si tratta di una diciottenne che lavorava come cameriera in un fast food e che è stata ingiustamente licenziata.

La sua cagnolina di 14 anni, Millie, con la quale era cresciuta, è morta inaspettatamente. Emma, distrutta dal dolore della perdita di colei che considerava come un membro della famiglia, ha chiamato i suoi datori di lavoro, chiedendo loro un giorno di riposo e spiegando le sue motivazioni.

Quest’ultime però sono state derise. Per loro la morte di un cane non era una giusta ragione per non andare a lavorare. La giovane ha provato a spiegare che le sue condizioni non erano delle migliori e che non poteva presentarsi in quel modo, ma i datori di lavoro non hanno voluto sentire ragioni ed hanno deciso di licenziarla. Le hanno mandato una serie di messaggi cattivi, dicendole che avrebbe dovuto coprire il suo turno e che la morte di un cane non significava nulla.

Emma ha trovato la cosa ingiusta ed ha deciso di condividerla con il mondo del web, per cercare supporto e per vincere la sua causa. In un solo giorno si è ritrovata senza il suo cane e senza un lavoro. Ha lanciato una petizione online, sul sito Change.org, per richiedere il riconoscimento del congedo per lutto familiare, anche nel caso della morte di un animale domestico.

“È tempo che le aziende lo riconoscano e diano alle persone il tempo di cui hanno bisogno per riprendersi senza preoccuparsi che possono perdere il lavoro”, ha dichiarato.

Emma è già riuscita a raccogliere migliaia di firme.

In molti hanno appoggiato i suoi ideali, dandole ragione e vedendo il suo licenziamento come un’ingiustizia. Altri, l’hanno considerata esagerata, perché purtroppo la morte di un animale, a loro dire, non può essere considerata un lutto e una motivazione per non andare a lavorare.

Se qualcuno vuole sostenere Emma, firmando la sua petizione, può farlo QUI.