Walter, imprigionato in una cuccia, vicino la spazzatura
Qualcuno ha chiuso Walter in una cuccia e poi l'ha gettata, pensando che i netturbini si sbarazzassero di lui
Questa storia ci arriva direttamente da Los Angeles, dove, un giorno come un altro, un uomo ha notato qualcosa di strano per strada. Stava andando a lavoro, percorrendo la solita strada. C’erano i soliti ragazzini che giocavano a palla e le solite macchine parcheggiate. Ma c’era qualcosa di diverso… c’era una vecchia cuccia di legno abbandonata vicino ai secchi della spazzatura, in attesa che i netturbini la togliessero.
C’era un tavola di legno inchiodata dinanzi l’entrata. Quando l’uomo ha visto che i ragazzini si dirigevano verso la cuccia, è intervenuto, con l’intenzione di dire loro di non toccarla, poiché era vecchia, sporca e i chiodi che sporgevano, erano tutti arrugginiti. Ma quando fu abbastanza vicino, sentì dei lamenti provenire da quella cuccia! Senza pensarci due volte, l’uomo chiamò immediatamente la polizia. Quel povero cane era lì da tre giorni, denutrito, disidratato e completamente terrorizzato! Non voleva uscire e non si lasciava avvicinare, tremava… gli agenti hanno chiamato un gruppo di soccorso, perché sapevano che i volontari, avrebbero saputo come convincerlo a fidarsi di loro. Fortunatamente non ci misero molto, riuscirono a portarlo dal veterinario e a permettere a quest’ultimo di garantirgli le cure di cui aveva bisogno. Walter, questo il nome del cagnolone, è stato poi portato al rifugio e i volontari gli sono stati accanto per mesi. Gli hanno insegnato a riacquistare la fiducia negli esseri umani, gli hanno mostrato che al mondo non esiste solo la cattiveria e gli hanno insegnato il vero significato della parola amore. Quando Walter è stato ritenuto pronto, è stato inserito nella lista dei possibili adottanti.
Oggi vive in una casa amorevole, con delle persone meravigliose.
Ha la vita che ogni cane merita e noi amiamo leggere questi finali!
Ricordatevi che il bene è sempre lì pronto, a riparare i danni del male! Condividete!
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