Noemi, la bimba ferita a Napoli

Le condizioni della piccola Noemi, la bambina di 4 anni, rimasta ferita a Napoli, per via di una resa dei conti della criminalità. La mamma è disperata: "voglio portarla a casa"

Nel precedente articolo, vi abbiamo raccontato della piccola Noemi, la bambina di soli quattro anni, rimasta ferita in una sparatoria a Napoli, in Piazza Nazionale. Una resa dei conti, della criminalità organizzata. Un uomo, in motorino, non ancora identificato, ha iniziato a sparare contro un pregiudicato, di trentadue anni, di nome Salvatore Nurcaro. anch’egli ricoverato in gravissime condizioni.

Noemi si trovava insieme a sua nonna, quando i proiettili l’hanno colpita, perforandole un polmone e sfiorandole il cuore. La bambina è stata portata con urgenza all’ospedale Santobono di Napoli, dove è stata operata la sera del tre maggio, verso le 22:00. L’intervento è durato circa quattro ore. I medici hanno dovuto drenare tutto il sangue dai polmoni al cuore e poi estrarre il proiettile. Per fortuna, sono riusciti nell’intento e a stabilizzare le condizioni della bambina. Noemi è ancora ricoverata e sta lottando per la sua vita, contando sul sostegno di moltissime persone. Fuori i cancelli dell’ospedale ci sono cartelli rosa in suo sostegno, frasi di incoraggiamento. I suoi genitori non la lasciano nemmeno per un secondo e continuano a pregare di riuscire a portarla a casa. La sua mamma è una ragazza di circa 25 anni, che tra lacrime e paure, attende con ansia il momento in cui i medici le comunicheranno che la sua bambina, è finalmente fuori pericolo.

Nel momento della sparatoria, Noemi si trovava con sua nonna, una donna di circa 51 anni, rimasta ferita anche lei ad un gluteo, per fortuna in modo lieve.

Il bersaglio, Salvatore Nurcaro, è ricoverato all’ospedale Loreto Mare. Anche lui è stato trapassato da un proiettile, al torace. Secondo quanto riportano altre testate, l’uomo è in gravi condizioni. E’ crollato a terra, davanti ad un bar e davanti a tutti i presenti.

Gli agenti stanno ancora indagando, per capire chi fosse l’uomo sul motorino, che ha aperto il fuoco.