Ultim’ora: è morto Mauro Bellugi
Mauro Bellugi aveva subito l'amputazione delle gambe qualche mese fa
Una notizia tragica è appena arrivata per il mondo del calcio e dello sport italiano. Mauro Bellugi, ex calciatore, che era stato difensore anche della nazionale italiana a cavallo tra gli anni 70 e 80, si è spento all’età di 71 anni. A fine 2020 aveva subito l’amputazione di entrambe le gambe.
A fine 2020 era giunta la notizia dell’amputazione di entrambe la gambe di Mauro Bellugi. L’ex inter aveva contratto il Coronavirus e nonostante si fosse negativizzato, la malattia ha fatto si che contraesse una grave infezione agli arti inferiori.
I medici dell’ospedale Niguarda di Milano, avevano deciso di amputare le gambe per evitare che l’infezione si estendesse anche in tutto il resto del corpo.
Come suo solito, Mauro aveva reagito bene a questo grande ostacolo che la vita ha deciso di mettergli davanti. Intervistato, aveva detto che sarebbe tornato a correre e che avrebbe avuto delle protesi come quelle di Oscar Pistorius.
Un lieve miglioramento, in realtà, c’è anche stato nei primi mesi del nuovo anno. Era migliorato, ma non al punto di poter lasciare la struttura ospedaliera. L’infezione si è ripresentata più aggressiva che mai e dopo un peggioramento di settimana scorsa, il 71enne si è dovuto arrendere per sempre.
Lascia sua moglie Lory, che gli è sempre restata affianco, e Giada, la loro unica figlia.
La carriera di Mauro Bellugi
Mauro Bellugi è nato a Buonconvento, nella provincia di Siena, nel 1950.
Esordisce tra i calciatori professionisti nel 1969, indossando la maglia dell’Inter, squadra che gli è sempre rimasta nel cuore. Con i nerazzurri vince anche lo scudetto del 1971 e segna quella che è la sua unica rete della carriera. L’avversario era il Borussia Monchengladbach e la competizione era la Coppa dei Campioni della stagione 1971-1972.
Ha vestito anche le maglie di Bologna, Napoli e Pistoiese, senza contare le sue numerose convocazioni con la nazionale italiana. Con la maglia azzurra ha partecipato da protagonista anche ai mondiali del 1974 e del 1978, affiancando calciatori del calibro di Fulvio Collovati, Altobelli e Paolo Rossi.
Nei suoi ultimi anni di vita, lavorava come opinionista in alcune trasmissioni televisive sportive.
La sua morte ha gettato nello sconforto migliaia di fan, amici e colleghi, che in pochissimo tempo hanno mostrato la loro infinita tristezza per la tragica dipartita.