Cosa fare in caso di puntura di medusa
E soprattutto cosa non fare per non peggiorare la situazione!
Le meduse sono tanto affascinanti quando fastidiose: se siamo al mare, in acqua, e ci imbattiamo in una medusa potremmo incappare nella cosiddetta “puntura di medusa”. A dire il vero, le meduse non pungono: le ferite che ci procurano sono in realtà provocate dal contatto con i loro tentacoli, che rilasciano sostanze urticanti per difendersi quando vengono a contatto con potenziali pericoli. I nostri mari, soprattutto quando l’acqua è più calda, ne sono pieni e non si può fare nulla per prevenire le punture di medusa. Però possiamo imparare cosa è bene fare e cosa è bene non fare.
Cosa fare
Non allarmatevi, rimanete calmi e uscite subito dall’acqua. Se ci facciamo prendere dal panico il nostro organismo produrrà più adrenalina e le tossine circoleranno più rapidamente.
Se non riuscite a tornare a riva, fatevi aiutare da qualcuno.
Controllate di non avere parti di medusa attaccate al corpo: se ci sono, staccatele e lavate la zona con acqua di mare. L’acqua dolce, infatti, aumenta i sintomi.
Coprite la parte interessata, perché il sole tende a scurirla e a provocare brutte cicatrici.
Sarebbe bene applicare un gel astringente al cloruro di alluminio, che lenisce il prurito e blocca la diffusione delle tossine.
Tra i rimedi naturali utili, potete fare impacchi di bicarbonato o di aceto bianco.
Cosa non fare
Non fatevi prendere dal panico.
Non grattate la zona interessata.
Non applicate sulle ferite la pipù o dell’ammoniaca, nonostante si creda che possa fare bene: per togliere le tossine iniettate dovrebbe raggiungere la temperatura di 40 o 50 gradi.
Non usate creme al cortisone: ci mettono troppo ad agire.
Non esponetevi al sole.