Onicofagia: i modi per combatterla
I consigli giusti per risolvere questo problema
Articolo scritto da Giada Argenziano.
L’onicofagia è un disturbo compulsivo che porta a mangiare le proprie unghie e, a volte, anche le cuticole e i tessuti periungueali.
Si tratta di un’attività inconscia che induce il soggetto a portare le mani alla bocca. Dapprima, attraverso il tatto o la vista, si indaga sulle varie unghie da mangiare, cercando di percepirne la lunghezza del bordo libero ed eventuali zone “callose”. Successivamente si passa all’azione vera e propria di rosicchiamento.
Questo vizio colpisce bambini e adulti di ogni età soprattutto a causa di stress, ansia e nervosismo.
Il disturbo è rilevabile nel 30% dei bambini tra i 7-10 anni e nel 45% degli adolescenti. La maggior parte delle persone smette di mangiarsi le unghie spontaneamente all’età di trent’anni.
L’aspetto psicologico dell’onicofagia
Le condizioni necessarie per risolvere il problema alla radice potrebbero riassumersi nelle seguenti parole d’ordine:
1) VOLONTÀ: Non è possibile eliminare un vizio se non lo si vuole veramente. Nessuno può cambiare un’abitudine radicata contro la propria volontà.
2) SOSTITUZIONE: Invece di sopprimere il desiderio di mangiare le unghie è utile pensare a un'”abitudine sostitutiva”, ad esempio, prendersi cura delle proprie mani con oli e creme; e, se proprio si ha bisogno di “portare qualcosa alla bocca”, procurarsi gomme da masticare senza zucchero o bastoncini di liquirizia.
3) AMORE PER LA MANICURE: gratificarsi e compiacersi per i risultati ottenuti concedendosi manicure settimanali da un’estetista esperta e giocare con smalti colorati che visivamente ci “obbligano” a non ricadere in tentazione. E poi, parliamoci chiaro, mangiare le unghie fa male alla salute, visto che le mani sono continuamente a contatto con virus e batteri!
4) CONSAPEVOLEZZA: le mani sono il nostro biglietto da visita e, quando si comincia a prendersi cura di loro arrivano i primi complimenti. Questo porta alla consapevolezza di quanto le mani siano osservate da tutti, anche quando erano brutte e rosicchiate!
I consigli di Nailover per gestire e curare l’onicofagia
Ci sono persone che mangiano le unghie solo in alcune situazioni (ad esempio prima di un esame) per altre invece l’azione sfocia in un comportamento completamente incontrollabile.
Oggi, il metodo più diffuso per curare l’onicofagia è la ricostruzione delle unghie. L’idea affonda le radici negli anni ’50 negli Stati Uniti grazie ad un dentista che, utilizzando le comuni resine per le otturazioni dei denti, riuscì a risolvere l’onicofagia della moglie.
Attualmente, il materiale più indicato è sicuramente l’acrilico: non necessita di lampade per l’indurimento e non brucia, aderisce anche sul polpastrello ed è molto resistente.
Grazie ad un particolare sigillante opaco, la ricostruzione può essere effettuata, con un risultato molto naturale, anche sugli uomini.
Ecco alcuni dei nostri lavori su mani evidentemente onicofagiche! Cosa ne pensate?
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