Car-T: la terapia contro i linfomi arriva anche in Italia

Car-T è considerata la super terapia per combattere i linfomi. E ora questo trattamento è disponibile anche in Italia

L’Aifa ha dato l’ok per utilizzare anche in Italia la prima terapia con le cellule Car-T, un trattamento medico che è considerato come uno dei più potenti ed efficaci contro il linfoma. Il consiglio di amministrazione dell’Agenzia Italiana per il Farmaco ha dato il via libera e presto il testo dell’approvazione sarà pubblicato anche sulla Gazzetta Ufficiale per rendere operativa la cura da settembre.

A partire dal mese di settembre 2019, infatti, un gruppo selezionato di pazienti, colpiti da due tipi di tumore del sangue e che non hanno avuto risposte da altri trattamenti già testati, potranno accedere alla terapia con le cellule Car-T, un sistema che si può definire rivoluzionario, perché si basa sull’uso dei linfociti T dei pazienti.

terapia con le cellule Car-T

Linfociti che sono prima prelevati dal suo organismo, poi riprogrammati in laboratorio, così da essere efficaci ed efficienti nella lotta contro il tumore, e poi reintrodotti nel paziente.

ricercatrice

La terapia che ha ottenuto il via libera dell’Aifa in Italia è la terapia Kymriah, prodotta da Novartis. Sarà pagata in base ai risultati delle cure.

provette

Le regioni hanno avuto il compito di selezionare i centri specializzati dove potranno essere eseguiti trattamenti sui pazienti selezionati affetti da linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) e resistenti ad altre cure e sui pazienti fino a 25 anni di età con leucemia linfoblastica acuta (LLA) a cellule B.

linfomi

In Italia il Kymriah è già stato preso da 50 persone, 27 delle quali minori.

terapia-car-t

Per il ministro Giulia Grillo si tratta di un grande avvenimento:

Un nuovo metodo di cura che potrebbe cambiare davvero in meglio la vita di bambini e pazienti adulti individuati per il trattamento. Auguro buon lavoro ai centri specialistici regionali identificati per la somministrazione della terapia“.

monitor

Il nuovo trattamento potrebbe interessare tra i 400 e i 600 pazienti ogni anno, persone che hanno avuto accesso ad altre cure senza ottenere però alcun risultato e per le quali le Car-T potrebbero rappresentare una speranza.