Chirurgia della tiroide, arriva il metodo senza un taglio

Scopriamo come funziona.

Andrea Casaril è un dottore che offre una nuova tecnica di chirurgia della tiroide che promette di non tagliare il collo. Da anni il medico lavora per poter garantire al paziente le migliori cure e per poter mantenere standard davvero molto alti. Responsabile del servizio di Endocrinochirurgia dell’Ospedale di Peschiera del Garda, Casa di Cura Polispecialistica “Dott. Pederzoli”, ha sviluppato una tecnica davvero innovativa.

Asportare la tiroide senza lasciare tagli e cicatrici sul collo è ora possibile, grazie a un intervento chirurgico mini invasivo. E’ il secondo centro italiano dopo l’Ospedale di Circolo Fondazione Macchi di Varese ad aver introdotto la tecnica che permette di rimuovere la tiroide passando dal cavo orale. La tecnica è stata ideata in Thailandia e validata da un gruppo di studio internazionale.

A giugno il dottor Andrea Casaril ha iniziato ad applicare questa metodologia, il cui acronimo inglese è Toetva, che in italiano sta per “tiroidectomia endoscopica transorale con approccio vestibolare”. “Vengono eseguite tre piccole incisioni nella parte interna del labbro inferiore: da quella centrale si entra con uno strumento che scende sotto l’osso del mento e serve a gonfiare il collo con dell’aria per allargare lo spazio operatorio, visibile attraverso una telecamera applicata allo stesso strumento. Dalle incisioni laterali entrano invece gli strumenti operatori, gli stessi impiegati nella tecnica mininvasiva.

Con la Toetva la dimensione massima della ghiandola tiroidea da rimuovere può arrivare a dieci centimetri: a seconda della grandezza, la tiroide può essere sezionata prima di essere asportata, totalmente o una metà a seconda della parte malata”…

La tecnica si può usare in molti casi, eccetto quelli in cui la tiroide ha una grandezza molto grande e in caso di gozzi importanti.

Il decorso post operatorio è molto più leggero e i pazienti non soffrono dopo l’intervento.

“Oggi sono solo 25 i centri al mondo che la applicano, tra cui sei negli Usa, due in Italia e oltre una decina in Asia”.