Come si può prendere la salmonella?

È una delle malattie a trasmissione alimentare più conosciute: ma come si può prendere la salmonella? E come si può evitare?

La salmonellosi è una delle cause più frequenti di infezioni alimentare e si contrae ingerendo alimenti contaminati crudi o poco cotti. Ma come si può prendere la salmonella?

Innanzitutto occorre sapere che di salmonella esistono tante tipologie: sono state individuate più di 2000 varianti, e si possono trovare in tante specie animali, che vanno dai mammiferi, agli uccelli, passando dai rettili.

Ad oggi le uniche infezioni da salmonella che possiamo contrarre e che rappresentano le malattie alimentari più diffuse tra gli esseri umani sono le salmonellosi animali.

Come si trasmette la salmonella

La malattia si diffonde tramite la contaminazione di alimenti da parte di piccole particelle di feci nelle quali è presente il batterio. I cibi in cui è più facile trovare il batterio sono le uova, carni poco cotte e i derivati del latte.

Più in generale, gli alimenti di origine animale, se crudi, devono essere sempre considerati a rischio: le uova crude e le preparazioni che ne derivano, la carne e il pollame, gli insaccati di suino, il latte non pastorizzato, oltre a salse, creme e gelati artigianali sono tutti cibi che potrebbero essere contaminati dal batterio.

I sintomi dell’infezione

I sintomi della salmonellosi interessano il tratto gastrointestinale: si tratta di crampi, nausea, dolori addominali, vomito e diarrea, febbre. Queste sono  le manifestazioni più comuni dell’infezione.

La loro comparsa avviene in genere tra 12 e 48 ore dopo il contagio, con una incubazione che può arrivare a una settimana. In alcuni casi, negli adulti l’infezione può essere asintomatica, mentre le forme più gravi si verificano negli anziani e nei bambini.

In genere l’infezione ha un decorso benigno e si risolve spontaneamente nell’arco di una decina di giorni. È necessario rivolgersi a un medico quando sono presenti diarrea e vomito persistenti, segnali di disidratazione, sangue nelle feci, incapacità di assumere liquidi, febbre e cefalea.

Come si cura la salmonellosi

Nonostante si tratti di un’infezione batterica, per curare la salmonellosi non è in genere necessario ricorrere agli antibiotici che possono, anzi, prolungare il processo di eliminazione dei batteri nelle feci.

Meglio una terapia di supporto mirata alla reidratazione, attraverso l’assunzione di grandi quantità di liquidi, e al ripristino della flora batterica intestinale per mezzo di fermenti lattici.

Come prevenire l’infezione

In generale per scongiurare la diffusione del batterio l’igiene delle mani è fondamentale. I batteri della salmonella sono sensibili al calore: è bene assicurarsi di cuocere il cibo a fondo e, in caso debba essere conservato, riporlo velocemente in frigorifero o nel congelatore.

Per diminuire il rischio di salmonellosi è opportuno lavare frutta e verdura prima del consumo, evitare di mangiare uova crude e, se necessario, ricorrere alle uova pastorizzate.