Ecco il modo corretto per fare la pupù in bagno

Secondo gli scienziati la maggioranza delle persone sbaglia la posizione in bagno.

Gli scienziati hanno dimostrato che la maggior parte delle persone sbaglia quando va in bagno per fare la pupù.

28 volontari sani, di età compresa tra i 17 e i 66 anni, hanno preso parte a un esperimento. Hanno dovuto calcolare il tempo impiegato del loro bisogno in tre posizioni diverse: seduti su un sedile di un water di dimensioni standard.

Ecco il modo corretto per fare la pupù in bagno

Hanno dovuto tempo per quanto tempo impiegano loro a fare i loro affari in tre diverse posizioni: seduto su un sedile del water di dimensioni standard (40 centimetri di altezza), seduti su un sedile del water più piccolo (30 centimetri di altezza), e accovacciati.

Gli studiosi hanno così dovuto trarre delle conclusion su queste posizioni e sulla velocità con cui i partecipanti sono riusciti ad evacuare le feci.

Perciò, sono stati valutati la velocità del processo e la facilità nel portarlo a termine. Ebbene, i risultati sono stati questi: le prime due posizioni causano molti problemi nell’evacuazione in quanto aumentano il rischio di pressione e tensione nelle parti del corpo coinvolte nell’azione. Le cose, invece, sono andate completamente diverse con l’accovacciamento in quanto i partecipanti sono riusciti a concludere l’intera operazione in modo più veloce e facile.

Ecco il modo corretto per fare la pupù in bagno

La buona notizia sta che, per ricavare un insegnamento pratico da quanto scoperto, basta usare uno sgabello, che si può facilmente acquistare nei negozi e online, per aiutare a migliorare la posizione quando si va in bagno.

Nonostante tali conclusioni, gli scienziati insistono sul fatto che tutte le persone dovrebbero evacuare le feci solo in questa nuova posizione.

Ecco il modo corretto per fare la pupù in bagno

Comunque, se non si sviluppano problemi o condizioni infiammatorie associate all’andare in bagno, allora per il tuo corpo vanno benel e cose come stanno. Tuttavia, in caso di difficoltà, perché non provare l’accovacciamento con l’ausilio di uno sgabello?