In farmacia per la messa in piega!

"Un veloce restyle per salvare il mondo": il ricavato per la messa in piega sarà devoluto in beneficenza all'ANT

Se la farmacia sotto casa non fosse solo la meta per l’acquisto di maalox e tachipirine, ma diventasse un luogo di benessere dove sottoporsi a un veloce restyling, cosa ne penseresti? Io gradirei parecchio!
Questa è la strepitosa idea della Dottoressa Mariasandra Aicardi, proprietaria della storica farmacia Aicardi nel cuore di Bologna: in giro negli Stati Uniti, colpita dalla presenza di postazioni per un veloce restyling, ha pensato bene di importare questa fantastica innovazione anche qui da noi in Italia.

Hair Blow Bar

Così si chiama il servizio di piega express in farmacia, con la collaborazione di Phyto, la linea per capelli da farmacia che fa anche prodotti di styling, oltre ai tradizionali shampoo e balsamo.
Essendo una piccola postazione, non è presente la zona lavaggio, ma solo quella per l’asciugatura, per cui è necessario recarsi in farmacia con i capelli appena lavati e ci si lascia pettinare dalla hair stylist scegliendo la messa in piega preferita tra le proposte offerte dal menù.
Proprio come a un bar, la scelta può ricadere tra boccoli, onde, stiratura con piastra, brushing con spazzola e phon.

Il menù dei trattamenti
Il menù dei trattamenti

Lo scopo è benefico!

Questo servizio, ti dico la verità, mi piace soprattutto per questo motivo: per la messa in piega viene richiesta una cifra simbolica di 5 euro che è devoluta interamente alla fondazione ANT Italia Onlus, una delle principali realtà private bolognesi operanti nell’ambito delle cure palliative e della terapia del dolore per i sofferenti oncologici, oltre che per i programmi di prevenzione dei tumori.
Una giusta causa, non trovi?

Io l’appoggio in pieno: sarebbe bellissimo se questo fenomeno non restasse circoscritto alla sola città di Bologna, ma se tutti i comuni prendessero esempio per realizzare nuove proposte che uniscano la beneficenza con la bellezza e il benessere della persona. Sono sicura che le donazioni aumenterebbero a vista d’occhio.
L’unica cosa che non amo è la farmacia, non in quanto tale, ma perché rischia di diventare un luogo dove si fa di tutto: entri in una farmacia e trovi chi ti propone il test per i capelli; entri in un’altra e c’è chi ti propone il test della pelle; in un’altra, la bioimpedenziometria per la cura dell’obesità, in una addirittura veniva offerta la prova di materassi e cuscini… se ci mettiamo pure la parrucchiera dove andremo a finire?