Manovra antisoffocamento, l’errore che fanno molti genitori svelato da un paramedico
A cosa bisogna prestare attenzione in quei momenti?
Tutti dovrebbero conoscere le manovre di disostruzione pediatrica, soprattutto chi ha a che fare con i bambini: genitori, nonni, zii, baby sitter, insegnanti, coach. Eppure ancora pochi le conoscono e le sanno applicare correttamente. Come ha ricordato un paramedico, che in un video su Instagram svela, per quello che riguarda la manovra antisoffocamento, l’errore che molti genitori purtroppo commettono. Ma dal quale può dipendere la vita dei loro figli
Nikki Jurcutz è un ex paramedico molto attivo sui social network, con la sua pagina Tiny Heart Education in cui spiega come intervenire in caso di emergenza, soprattutto pediatrica. Il rischio di soffocamento è uno degli incidenti domestici più temuti e, purtroppo, anche tra i più letali per i piccini.
Nikki Jurcutz spiega che tutti i genitori dovrebbero conoscere le manovre antisoffocamento. E tutti dovrebbero sapere qual è l’errore che non bisogna assolutamente commettere. Si ha paura di far male al piccolo colpendo la schiena per permettere all’aria di tornare verso i polmoni.
L’ex paramedico sottolinea che in caso di emergenza non si deve aver paura di usare la forza. Perché da quella manovra potrebbe dipendere la vita del bambino. Anche se al bambino vengono fuori dei lividi, non importa. L’importante è che torni a respirare il prima possibile e che la cosa che ostruisce il passaggio dell’aria smetta di mettere a rischio la vita del neonato o del piccolo.
Se sei arrivato al punto di dover usare i colpi alla schiena, significa che tuo figlio non riceve ossigeno nei polmoni.
Manovra antisoffocamento, l’errore più comune dei genitori potrebbe mettere a rischio la vita dei bambini
Esortando i genitori a imparare come si fanno le manovre di disostruzione pediatrica, l’ex paramedico aggiunge poi che non bisogna temere di usare la forza sulla schiena dei bambini per permettere loro di tornare a respirare.
I lividi possono guarire, un bambino senza ossigeno per quattro minuti no.