Selfie, perché è meglio non farsene troppi: a rimetterci è la salute

Li hanno inventati e sembra proprio che alcuni non riescano più a farne a meno, stiamo parlando dei selfie, che più che una passione per la fotografia, è una passione verso il proprio ego.

Non che ci sia niente di male, specifichiamo, tuttavia sembrerebbe che tutti questi selfie, possono nuocere alla salute e al benessere delle persone.

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Selfimania: ecco perché non fa bene

La moda del selfie è aumentata in dismisura negli ultimi anni, diventano una vera estensione della quotidianità dei giovani. Lo dimostrano gli smartphone di ultima generazione e la loro attenta ricerca ad una fotocamera frontale volta a fare i migliori selfie di sempre.

Perché è questo quello che vogliono le persone; farsi degli autoscatti per mostrare la loro vita. Tuttavia, tutto questo fotografarsi potrebbe avere delle conseguenze: lo conferma la scienza, i selfie non fanno bene.

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La ricerca americana

Questa mania sviluppatasi tra i più giovani sta causando anche effetti collaterali imprevisti. Secondo una ricerca dell’American Academy of Facial Plastic and Reconstructive Surgery, infatti, il selfie starebbe cambiando il modo in cui le persone si vedono.

Sono sempre di più i giovanissimi che cadono in complessi di natura psicologica legati alle proprie imperfezioni. Tutta colpa dei troppi selfie che si vedono in giro, la maggior parte dei quali ritoccati con programmi professionali o con filtri.

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Una realtà distorta

La verità è che con il diffondersi di questa mania, si è persa tutta l’autenticità e la genuinità che prima caratterizzava uno scatto fotografico, anche un auto scatto.

A dimostrazione di questo ci pensano gli esperti, sono tantissime le persone che oggi, ispirandosi proprio a tutti quei selfie artefatti scelgono di sottoporti a interventi chirurgici.

Negli ultimi anni infatti, come gli esperti sottolineano, c’è stato un aumento esponenziale delle richieste di ritocchi per piccole zone del volto registrato nell’ultimo anno. Lo studio ha evidenziato, infatti, un aumento del 10 per cento di questo tipo di richieste, soprattutto da parte di giovanissimi.