Design brasiliano in mostra
Tre esposizioni in Brasile e Inghilterra raccontano il design brasiliano moderno e contemporaneo
Per tanti il Brasile in questi giorni è calcio e spettacolo. È pure un paese con gravi sperequazioni nella distribuzione della ricchezza, dell’accesso all’istruzione e alla sanità, come ne ha parlato Giulia. Per me è anche design dallo stile inconfondibile e due mostre appena concluse a Rio e all’ambasciata del Brasile a Londra, e una in corso fino al 13 luglio a Brasilia, ne raccontano il percorso creativo dagli anni ‘50 ad oggi.
Il design degli anni ’50 era legato all’architettura modernista, al coraggio sperimentale dei grandi architetti brasiliani come Oscar Niemeyer che collaborò con Le Corbusier e fu il principale progettista degli edifici pubblici di Brasilia. La spazialità delle nuove costruzioni influenzò il design degli arredi ma lo spirito brasiliano diede loro un carattere speciale.
È il caso di Joaquim Tenreiro che disegnò mobili creando col legno un linguaggio autonomo dallo stile europeo.
Il design brasiliano contemporaneo si basa sulla libertà creativa, sulla leggerezza e la spontaneità; la carenza di investimenti nella ricerca tecnologica ha stimolato l’immaginazione e la ricerca di soluzioni originali, lavorando sull’uso del colore, dei materiali e il recupero delle tradizioni artigianali.
Sérgio Matos è cresciuto vicino alla riserva dei nativi Xingu e la foresta; da loro ha imparato a lavorare con materiali naturali, aggiungendo il colore tipico della tradizione artigianale brasiliana.
Carlos Motta fa parte invece della contro-cultura legata a un modo di vivere naturale, al surf, allo yoga e al rispetto della natura. I suoi mobili sono realizzati con legni di recupero, o provenienti da foreste certificate FSC.
Un design fatto di audacia, vivacità, e forte identità, come quello dei fratelli Campana, di Zanini de Zanine, Domingos Tótora e Rodrigo Almeida.