La fotografia surreale di Oleg Oprisco

Una dimensione surreale di femminilità

Diceva Henry Miller che “Il surrealismo è semplicemente il riflesso del processo della morte. È una manifestazione di una vita rivolta verso l’istinto, un virus che accelera la fine inevitabile.”

Ma sarà allora il senso dell’ignoto, il mistero che permea queste immagini, ad attrarci fatalmente, facendoci sentire piccoli e impotenti di fronte alle immense possibilità della vita? Chi lo sa. Lo si potrebbe chiedere ad Oleg Oprisco, l’autore di questa serie: una fotografia concettuale in cui le immagini provengono da un mondo onirico fatto di colori silenziosi e sogni sussurrati. Emozioni visive che parlano al nostro io più imperscrutabile.